Avviso di Mora Agenzia Entrate e Riscossione: Cos’è

L’avviso di mora è un documento ufficiale emesso dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione che intima al contribuente di saldare un debito fiscale entro un termine stabilito. Questo avviso, noto anche come “intimazione di pagamento”, viene inviato quando il debito non è stato pagato entro il termine indicato nella cartella esattoriale o negli avvisi di accertamento precedenti. L’avviso ha lo scopo di informare il contribuente della somma dovuta, inclusi gli interessi di mora e le eventuali sanzioni accumulate, specificando il termine entro il quale è necessario effettuare il pagamento per evitare ulteriori azioni esecutive.

Ma andiamo nei dettagli con Studio Monardo, gli avvocati specializzati in cancellazione debiti con l’Agenzia Entrate e Riscossione.

Che differenza c’è tra l’avviso di mora e la cartella esattoriale?

La differenza tra l’avviso di mora e la cartella esattoriale è fondamentale per capire i diversi stadi del processo di riscossione dei debiti fiscali. La cartella esattoriale rappresenta il primo atto ufficiale con cui l’Agenzia delle Entrate-Riscossione comunica al contribuente l’esistenza di un debito e l’obbligo di pagarlo entro un termine stabilito, generalmente entro 60 giorni. La cartella fornisce tutte le informazioni relative all’importo da versare, compresi eventuali interessi e sanzioni, e avvisa il contribuente delle possibili conseguenze in caso di mancato pagamento.

L’avviso di mora, invece, è un’intimazione di pagamento che l’Agenzia delle Entrate-Riscossione invia successivamente, se il contribuente non ha pagato entro i 60 giorni dalla notifica della cartella esattoriale. L’avviso di mora rappresenta l’ultima possibilità di regolarizzare il debito prima che l’Agenzia avvii procedure di esecuzione forzata, come il pignoramento dei beni, dei conti correnti o dello stipendio del debitore. Il termine di pagamento in questo caso è molto più breve: il contribuente ha solo 5 giorni per saldare quanto dovuto o per richiedere una rateizzazione.

In sintesi, la cartella esattoriale è un avviso di riscossione iniziale che informa il contribuente dell’esistenza del debito, mentre l’avviso di mora è un’intimazione finale che precede l’azione esecutiva e rende il recupero del debito più imminente e stringente.

Riassunto per punti:

  • Cartella esattoriale: Primo atto di notifica del debito, con termine di pagamento entro 60 giorni.
  • Avviso di mora: Ultimo avviso prima del pignoramento, con termine di pagamento di 5 giorni.
  • Scopo della cartella esattoriale: Informare il contribuente del debito e dargli il tempo di pagare o contestare.
  • Scopo dell’avviso di mora: Intimare al pagamento immediato per evitare l’esecuzione forzata.

Cosa succede se non si rispetta l’avviso di mora?

Se il contribuente non paga entro i 5 giorni stabiliti dall’avviso di mora, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione può procedere con azioni esecutive per recuperare il debito in modo forzato. Le principali misure adottate includono il pignoramento dei conti bancari, il pignoramento dello stipendio o della pensione, e il fermo amministrativo dei veicoli di proprietà del debitore. Ogni misura esecutiva è finalizzata a recuperare le somme dovute direttamente dai beni o dalle entrate del contribuente, fino alla copertura dell’importo indicato nell’avviso, compresi gli interessi e le sanzioni accumulate.

Il pignoramento dei conti bancari consiste nel bloccare le somme presenti sul conto del debitore, limitandone l’accesso e prelevando l’importo necessario per estinguere il debito. Nel caso del pignoramento dello stipendio o della pensione, invece, viene trattenuta una percentuale fissa che varia in base alla normativa: in genere non può superare un quinto dell’importo netto mensile, così da garantire al debitore un minimo vitale.

Il fermo amministrativo dei veicoli impedisce al contribuente di utilizzare il mezzo, a meno che non saldi il debito o richieda una rateizzazione. Questa misura può incidere gravemente sulla vita quotidiana del debitore, poiché rende impossibile l’utilizzo del veicolo per lavoro o per esigenze personali.

Per evitare queste conseguenze, è possibile chiedere una rateizzazione del debito all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, purché venga effettuata entro i termini stabiliti nell’avviso di mora. La rateizzazione consente di suddividere il pagamento in più rate, sospendendo temporaneamente le misure esecutive. Tuttavia, è essenziale che il debitore rispetti le scadenze delle rate, poiché un mancato pagamento può riattivare le azioni esecutive.

Riassunto per punti:

  • Conseguenze del mancato pagamento: Avvio di azioni esecutive come pignoramento di conti, stipendio o pensione.
  • Pignoramento dei conti: Blocco delle somme sul conto fino alla copertura del debito.
  • Pignoramento dello stipendio/pensione: Trattenuta mensile fino a un quinto dell’importo netto.
  • Fermo amministrativo dei veicoli: Divieto di utilizzo del veicolo fino al pagamento del debito.
  • Possibilità di rateizzazione: Permette di sospendere temporaneamente le azioni esecutive se effettuata entro i termini.

Come funziona la rateizzazione dell’avviso di mora?

La rateizzazione dell’avviso di mora permette al contribuente di saldare il debito fiscale in più rate anziché in un’unica soluzione, evitando o sospendendo le misure esecutive come pignoramenti o fermi amministrativi. Per accedere alla rateizzazione, il contribuente deve presentare una richiesta formale all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, specificando il debito da dilazionare e allegando la documentazione che dimostri eventuali difficoltà economiche, come l’ISEE, per debiti superiori a 60.000 euro.

Esistono due principali tipi di rateizzazione:

  • Piano ordinario, che consente di dilazionare il debito fino a un massimo di 72 rate (6 anni) e prevede rate mensili di importo costante.
  • Piano straordinario, che permette di estendere la rateizzazione fino a 120 rate (10 anni), ma solo se il contribuente dimostra di non poter sostenere il pagamento secondo il piano ordinario. Questa opzione è riservata ai casi di difficoltà economica seria e richiede una valutazione più approfondita da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Una volta approvata la rateizzazione e versata la prima rata, le eventuali azioni esecutive, come il pignoramento dei conti o il fermo dei veicoli, vengono sospese, consentendo al contribuente di evitare ulteriori blocchi patrimoniali. Tuttavia, è fondamentale rispettare le scadenze delle rate, poiché un ritardo o un mancato pagamento può comportare la decadenza del beneficio e la riattivazione immediata delle azioni esecutive.

Riassunto per punti:

  • Richiesta di rateizzazione: Presentata con documentazione di difficoltà economica.
  • Tipi di rateizzazione:
  • Piano ordinario fino a 72 rate.
  • Piano straordinario fino a 120 rate per gravi difficoltà economiche.
  • Sospensione delle azioni esecutive: Avviene dopo il pagamento della prima rata.
  • Obbligo di puntualità: Un mancato pagamento può riattivare le azioni esecutive.

È possibile contestare un avviso di mora?

Sì, è possibile contestare un avviso di mora, ma la contestazione deve essere basata su specifici vizi formali o sostanziali. L’avviso di mora è un’intimazione di pagamento finale che precede l’avvio delle procedure esecutive e può essere contestato se presenta errori, come la mancata notifica delle cartelle esattoriali precedenti, l’errata applicazione di sanzioni, o la prescrizione del debito (quando il diritto a esigere il pagamento è decaduto).

Per contestare l’avviso di mora, il contribuente può presentare un ricorso presso la Commissione Tributaria entro 60 giorni dalla notifica dell’avviso, nel caso in cui si tratti di imposte o tributi, o rivolgersi al giudice ordinario per contributi previdenziali o altre somme non tributarie. Nel ricorso, il contribuente deve includere tutte le prove e i documenti che dimostrino il vizio dell’atto, come ricevute di pagamento, attestazioni di notifiche incomplete o documenti che evidenzino la prescrizione del debito.

Per esempio, se l’avviso di mora include cartelle di pagamento mai notificate, la contestazione può dimostrare che il contribuente non era stato adeguatamente informato dell’esistenza del debito. Anche un vizio di motivazione dell’avviso, come la mancanza di dettagli specifici sul debito, può essere motivo di ricorso.

L’assistenza di un avvocato o di un commercialista esperto in diritto tributario è fondamentale per verificare l’esistenza di eventuali vizi, redigere il ricorso e presentarlo correttamente, massimizzando le probabilità di successo nella contestazione.

Riassunto per punti:

  • Motivi di contestazione: Notifica incompleta delle cartelle, prescrizione del debito, errori nelle sanzioni o motivazione insufficiente.
  • Dove presentare il ricorso: Commissione Tributaria (per tributi) o giudice ordinario (per contributi previdenziali).
  • Termine di presentazione: Entro 60 giorni dalla notifica dell’avviso.
  • Assistenza professionale: Un avvocato o commercialista può verificare i vizi e preparare il ricorso in modo efficace.

Conclusioni e Come Possiamo Aiutarti In Studio Monardo, Gli Avvocati Specializzati In Cancellazione Debiti Con L’Agenzia Entrate e Riscossione

Affrontare un avviso di mora dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione rappresenta un momento critico per qualsiasi contribuente, poiché segna l’avvio di una procedura esecutiva che, se non gestita tempestivamente e correttamente, può portare a misure coattive come pignoramenti, fermi amministrativi, e altre azioni invasive sui beni del debitore. In queste situazioni, avere a fianco un avvocato esperto in cancellazione debiti e in diritto tributario si rivela fondamentale per navigare tra le opzioni di difesa, contestazione e risoluzione del debito. La complessità della normativa fiscale, le scadenze stringenti e le numerose variabili del procedimento esecutivo richiedono infatti una conoscenza approfondita della legge e delle procedure che solo un professionista specializzato può garantire.

Un avvocato esperto può verificare immediatamente la legittimità dell’avviso di mora e identificare eventuali vizi formali che possano costituire una base per il ricorso. La verifica della correttezza delle notifiche e della prescrizione del debito, ad esempio, rappresenta uno dei primi passaggi da compiere. Ogni dettaglio è cruciale, poiché un vizio nella notifica o una mancanza di chiarezza nell’avviso stesso può rendere l’atto annullabile, offrendo al contribuente una via per sospendere o revocare la procedura di riscossione. In particolare, l’avvocato può individuare se vi sono state notifiche mancanti o irregolari delle cartelle esattoriali precedenti, elemento che rappresenta un motivo di contestazione valido e utilizzabile per bloccare il processo di recupero.

Oltre a valutare i vizi procedurali, l’assistenza legale è essenziale per esaminare le opzioni di pagamento e rateizzazione. La rateizzazione è una soluzione che può sospendere temporaneamente le azioni esecutive, permettendo al contribuente di dilazionare il pagamento del debito in più rate e gestire così l’onere in modo sostenibile. Tuttavia, ottenere una rateizzazione richiede di presentare la domanda con una documentazione completa e precisa, che dimostri l’effettiva difficoltà economica del contribuente. Un avvocato qualificato è in grado di preparare e presentare la domanda di rateizzazione, assicurandosi che ogni dettaglio sia curato e che il contribuente possa beneficiare del piano più favorevole, eventualmente accedendo anche al piano straordinario fino a 120 rate per i casi di difficoltà economica comprovata.

Nel caso in cui la rateizzazione non sia possibile o non rappresenti una soluzione efficace, un avvocato può esplorare altre opzioni come il saldo e stralcio. Questa soluzione consente al contribuente di negoziare un accordo di pagamento ridotto rispetto all’importo totale del debito. Tuttavia, la negoziazione di un saldo a stralcio richiede competenze specifiche e una conoscenza delle pratiche legali che un avvocato specializzato possiede. Con un avvocato al proprio fianco, il contribuente ha maggiori possibilità di ottenere un accordo vantaggioso e di risolvere il debito in modo rapido e senza ulteriori costi legali o esecutivi.

Un altro aspetto critico è la difesa in sede giudiziaria nel caso in cui si decida di presentare un ricorso presso la Commissione Tributaria o il giudice ordinario. Il ricorso contro l’avviso di mora è una procedura tecnica che richiede la preparazione di un’argomentazione giuridica solida e una raccolta accurata di prove e documentazione. Un avvocato esperto in diritto tributario può costruire una strategia di difesa efficace e presentare il ricorso in modo completo e professionale, aumentando le possibilità di ottenere una sospensione o l’annullamento dell’avviso. Affrontare un contenzioso senza assistenza legale è estremamente rischioso, poiché un errore procedurale o una documentazione incompleta possono compromettere l’intera difesa e comportare l’immediata esecuzione delle misure di riscossione.

Affidarsi a un avvocato specializzato significa anche poter contare su un professionista che conosce a fondo le procedure e i tempi da rispettare. Ogni fase del processo di contestazione e riscossione ha termini e scadenze precise, e una mancata osservanza di questi tempi può portare alla decadenza di ogni possibilità di difesa. Un avvocato si assicura che tutte le notifiche, i ricorsi e le richieste siano presentati nei tempi corretti, evitando che il contribuente subisca ulteriori sanzioni o perda il diritto di opporsi.

Infine, un avvocato specializzato può fornire un supporto psicologico e strategico, aiutando il contribuente a gestire lo stress e a prendere decisioni ponderate. La pressione fiscale e la prospettiva di una procedura esecutiva possono generare ansia e indecisione, portando spesso il contribuente a scelte affrettate o non informate. Con un avvocato, il contribuente non solo si sente protetto, ma ha anche la certezza di avere una guida professionale che considera ogni dettaglio e lavora per ottenere il miglior risultato possibile. La competenza e l’esperienza di un legale sono garanzie di un approccio sistematico e strutturato, capace di adattarsi alle specifiche esigenze e alle variabili di ciascun caso.

In definitiva, avere al proprio fianco un avvocato esperto in cancellazione debiti con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione non è solo una scelta utile, ma un investimento nella propria sicurezza e nella propria stabilità economica. Un avvocato rappresenta un punto di riferimento affidabile e competente, capace di affrontare con professionalità ogni aspetto della procedura e di ridurre significativamente l’impatto economico e psicologico di un avviso di mora. Affidarsi a un professionista permette al contribuente di non essere mai solo durante il percorso di risoluzione del debito, offrendo un sostegno concreto e aumentando le possibilità di una risoluzione favorevole e definitiva.

A tal riguardo, l’avvocato Monardo, coordina avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale nell’ambito del diritto bancario e tributario, è gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), è iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia e figura tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi).

Ha conseguito poi l’abilitazione professionale di Esperto Negoziatore della Crisi di Impresa (D.L. 118/2021).

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Giuseppe Monardo

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