Cosa Succede Se Non Pago La Bolletta Della Luce? Ti Aiuta L’Avvocato

Bolletta luce non pagata: che cosa succede?

Quante bollette non pagate staccano la luce?

Cosa fare se non si riesce a pagare le bollette?

Queste sono domande fondamentali per tutti, famiglie ed imprenditori, che in queste settimane e purtroppo nelle prossime, subiranno una vera e propria ghigliottina del loro potere di acquisto mensile a causa delle bollette della luce ormai fuori controllo.

In questo articolo spiegheremo con l’avvocato che cosa può succedere in caso di morosità per capire quale sia l’iter e come difendersi.

Da questo punto di vista, tutte le società che forniscono la luce sono sempre e solo soggetti privati e per questo motivo, dopo aver accertato l’omesso pagamento di una bolletta, partiranno sempre con un preciso iter.

Ma qual è questo iter?

Si inizia sempre con una comunicazione dell’insoluto nella bolletta successiva, il tutto tramite posta ordinaria.

Fatto questo, dal momento che la spedizione in posta ordinaria non garantisce il formale ricevimento di una diffida a pagare, la tua società fornitrice della luce, se vuole vedere indietro i suoi soldi, sceglierà successivamente di inviarti una precisa diffida mediante una raccomandata con ricevuta di ritorno, al cui interno sarà comunicato l’intero ammontare del debito e il termine entro cui saldare la morosità.

Qual è questo termine?

Legalmente il termine per effettuare il pagamento deve essere superiore a 20 giorni dall’emissione della raccomandata e superiore a 15 giorni dall’invio della raccomandata.

Continui a non pagare?

A questo punto chi ti fornisce la luce è legittimato formalmente a sospenderne l’erogazione.

Dopo quanto?

Allo stato attuale la procedura parte dopo 15 giorni, ma ricordati che ti verrà inviato sempre un preavviso.

La sospensione però non sara mai diretta ed istantanea ma avverrà sempre mediante una graduale riduzione della potenza dell’energia.

Ma c’è un modo legale per bloccare la sospensione dell’erogazione?

Si, per fortuna c’è.

E si compone di due azioni da fare contemporaneamente ovvero una contestazione formale scritta alla società fornitrice e un ricorso all’Autorità Garante, ovvero l’Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, un organismo indipendente il cui obiettivo è quello di favorire lo sviluppo di mercati concorrenziali nelle filiere elettriche e del gas naturale, il tutto mediante la regolazione delle tariffe, dell’accesso alle reti, del funzionamento dei mercati e con la tutela diretta dei consumatori.

Non è cambiato niente, cosa fare?

Se purtroppo non cambia niente, l’unica soluzione che rimane è ricorrere al giudice.

Tornando al ricorso all’Arera, ricordati che tale ricorso blocca solo la sospensione fino alla conclusione del procedimento ma purtroppo non blocca mai l’intera procedura di riscossione.

E come potrebbe agire contro di te la società fornitrice di luce?

Chi ti fornisce la luce avrà il diritto formale e legale di presentare una richiesta di decreto ingiuntivo che ti verrà notificata tramite l’ufficiale giudiziario.

A questo punto avrai 40 giorni per saldare oppure decidere di fare opposizione avviando un giudizio civile in cui la società che detiene il credito dovrà dimostrarne sia l’esistenza che la fondatezza.

Se invece non scegli la via giudiziaria e continui a non pagare, quello che è il decreto ingiuntivo diventerà formalmente definitivo e purtroppo partirà la cosiddetta fase esecutiva.

Tradotto: il pignoramento dei tuoi beni mobili, dal quinto dello stipendio o della pensione, al conto corrente bancario fino alla casa stessa per debiti pesanti e irrisolvibili.

Ma avviene tutto così facilmente e velocemente?

No, solo per debiti veramente elevati.

Altrimenti la via giudiziale viene sempre anticipata da un’attività di recupero crediti che può durare mesi.

Detto questo, se invece riesci a pagare, quanto ti costa il ritardo?

Ci sono due condizioni.

Se aderisci al mercato tutelato, la società fornitrice può richiedere gli interessi di mora per i giorni di ritardo pari al tasso fissato dalla Banca Centrale Europea, la BCE, incrementato del 3,5%.

Se invece aderisci al mercato libero, gli interessi di mora e le spese sono quelle codificate dal singolo contratto in essere.

Ma se poi riesco a pagare, quanto mi costa la sospensione e la riattivazione della mia utenza?

Anche in questo caso le condizioni variano a seconda che tu appartenga al mercato tutelato o a quello libero.

Se ti trovi nel primo, quello tutelato, c’è un contributo fisso di 26,76€ che è tagliato del 50% in caso l’utenza sia già predisposta per la telegestione, un contributo per oneri amministrativi di 23€ per la riduzione potenza Enel o per la sospensione della fornitura e uno per oneri amministrativi di 23€ per il ripristino della potenza oppure la riattivazione della singola fornitura.

Se invece ti trovi in quello libero, paghi un contributo fisso di 26,76€ tagliato del 50% nel caso l’utenza sia già predisposta per la telegestione a cui si aggiungono poi i vari addebiti definiti dal singolo contratto in essere.

Ma le bollette della luce possono cadere in prescrizione?

Ipoteticamente si. Dopo due anni e nel caso non siano mai state inviate diffide scritte.

Ma può succedere concretamente?

No, non succede mai ed è per questo che se ti trovi in difficoltà a pagare e hai subito o stai per subire un pignoramento, noi di Studio Monardo ti possiamo aiutare e in queste ultime settimane siamo a fianco soprattutto di tante aziende che hanno visto bollette delle luce folli che non sono altro che un anticipo di quelli che saranno i pignoramenti successivi che non partiranno tanto dalle società fornitrici perché sicuramente ci sarà un’azione da parte del Governo, ma da tutti gli altri creditori che si accumuleranno nel tempo .

Da questo punto di vista, l’Avvocato Giuseppe Monardo con il suo Studio, da oltre 16 anni svolge la professione di Avvocato nell’ambito dell’indebitamento bancario e tributario ed ha aiutato moltissime aziende e persone ad uscire dalle difficoltà di un pignoramento per merito del Metodo “Fatti Rimborsare®”, il primo metodo di analisi di debiti e reati tributari ideato per misurare anticipatamente la situazione del provvedimento per poi scegliere, se la condizione lo consente, un programma di cancellazione o restrizione del debito.

L’avvocato Monardo, coordina avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale nell’ambito del diritto bancario e tributario, è gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), è iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia e figura tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi)

Ha conseguito poi l’abilitazione professionale di Esperto Negoziatore della Crisi di Impresa (D.L. 118/2021)

Vuoi saperne di più, hai un debito di luce ormai divenuto insostenibile ed hai bisogno di un aiuto professionale?

Studio Monardo ti può aiutare e lo farà per etica di studio, sempre al minimo tariffario per venire incontro a cittadini e imprese in questo momento di difficoltà.

Perciò contattaci immediatamente per una prima video consulenza gratuita per il tuo debito.

Leggi con attenzione: se in questo momento ti trovi in difficoltà con il Fisco ed hai la necessità di una veloce valutazione sulle tue cartelle esattoriali e sui debiti, non esitare a contattarci. Ti aiuteremo subito. Scrivici ora su whatsapp al numero 377.0256873 oppure invia una e-mail a info@fattirimborsare.com. Ti ricontattiamo entro massimo un’ora e ti aiutiamo subito.

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La seconda modalità è la consulenza fisica che è sempre a pagamento, compreso il primo consulto il cui costo parte da 500€+iva da saldare in anticipo. Questo tipo di consulenza si svolge tramite appuntamenti nella sede fisica locale Italiana specifica deputata alla prima consulenza e successive (azienda del cliente, ufficio del cliente, domicilio del cliente, studi locali con cui collaboriamo in partnership, uffici e sedi temporanee) e successiva interlocuzione anche digitale tramite posta elettronica e posta elettronica certificata.
 

La consulenza fisica, a differenza da quella esclusivamente digitale, avviene sempre a partire da due settimane dal primo contatto.

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Giuseppe Monardo

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