Cancellare I Debiti Con Le Ultime Novità Del D. Lgs.14/2019 In Applicazione della Legge n.155 del 2017

Il 15 luglio 2022 segna un momento importante per tutti i debitori che si trovano in difficoltà economica e che necessitano di un modo legale per cancellare i debiti che non possono pagare.

È entrato infatti in vigore il nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza che riforma integralmente la legge sul sovraindebitamento e quella fallimentare.

Il nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza risponde perfettamente a queste domande:

Come togliersi i debiti senza pagare tutto a tutti i creditori?

Quando vengono cancellati i debiti?

Come funziona la procedura di esdebitazione?

Come fare per non pagare più i debiti e molto altro ancora.

Andiamo a vedere le ultime novità a riguardo.

Prima di tutto c’è un primo elemento formale importantissimo: le Legge sul sovraindebitamento (Legge 3/2012) e la Legge fallimentare (regio decreto n. 267 del 1942) vengono sostituite dal nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza e qualunque impresa in fallimento o chiunque si trovi in uno stato critico di sovraindebitamento dovrà rifarsi alla nuova normativa ovvero il Dlgs 14/2019.

Per il passato invece, coloro che hanno già attive procedure, ricorsi ed istanze di sovraindebitamento con la Legge 3/2012 oppure con la legge fallimentare, continueranno a fare riferimento a quelle che sono le leggi precedenti che non sono state affatto abrogate.

Da questo punto di vista il Nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, da un lato chiarisce numerosi vuoti normativi che avevano prodotto sentenze differenti in differenti tribunali e dall’altro semplifica molto tutte quelle che sono le procedure per accedere sia al sovraindebitamento che alla Legge Fallimentare.

In tal senso, sono stati potenziati tutti quei meccanismi di soluzione della crisi che hanno come obiettivo quello di evitare l’ex fallimento ovvero la liquidazione giudiziale delle imprese.

Oltre ad essere incentivata la digitalizzazione di tutte le procedura mediante un’apposita piattaforma online, e resi più specializzati gli uffici giudiziari e le autorità amministrative per le procedure concorsuali, il nuovo codice attua la revisione completa di tutti gli accordi di risoluzione extragiudiziale.

Questo punto è molto importante perché incentiva le parti a trovare un accordo più rapido ed extragiudiziale, un aiuto molto importante soprattutto in questo periodo di crisi economica.

Ma il nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza è molto di più e in 391 articoli offre un nuovo volto alla disciplina di procedure concorsuali e dell’insolvenza mettendo al centro la conservazione dell’azienda, introducendo l’esdebitazione del debitore incapiente e semplificando l’esdebitazione per tutti gli altri soggetti.

In tal senso vengono eliminati termini pesanti come fallimento e sostituiti con liquidazione giudiziale e in più viene definito con chiarezza lo stato di crisi che diviene uno stato di difficoltà economico-finanziaria che rende probabile l’insolvenza del debitore.

Viene infine confermata quella che è la composizione negoziata della crisi che è stata introdotta con il D.L. n. 118/2021.

Che cosa cambia in positivo per tutti coloro che voglio cancellare i debiti e versano in condizione di sovraindebitamento?

Innanzitutto il patrimonio di chi è sovraindebitamento viene maggiormente protetto e tutelato in modo più rapido anche se nel concordato minore quelli che sono i titolari di crediti impignorabili restano praticamente esenti dalla sospensione, e questa scelta risulta sempre essere di profondo ostacolo alla possibilità di risanare professionisti ed imprese più piccole.

Rimangono per fortuna attive la sospensione dei processi esecutivi, delle cautelari pendenti e sono ancora inammissibili tutte quelle che sono le azioni esecutive e le cautelari individuali.

Per quanto riguarda il nuovo Codice della Crisi e il sovraindebitamento della famiglia, prima di tutto la si intende in maniera allargata ovvero fino ai parenti di 4° grado e poi si attuerà una gestione della procedura unitaria tranne le masse attive e passive.

Viene poi allargata la definizione di consumatore che si estende formalmente anche a persone fisiche socie di società di persone e che purtroppo hanno maturato debiti di natura personale ed estranei alla classica attività d’impresa.

I consumatori, da questo punto di vista potranno accedere o alla liquidazione controllata o al piano del consumatore ma non più a quello che è il Concordato minore.

Nell’eventualità poi di un accordo di composizione della crisi, le conseguenze ricadranno anche su tutti i soci illimitatamente responsabili.

Un’ulteriore novità del nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza è l’aggiunta alle 3 classiche procedure della Legge Sul Sovraindebitamento 3/2012 ridefinite ovvero il concordato minore (ex accordo di composizione della crisi), il piano di ristrutturazione dei debiti del consumatore (ex piano del consumatore), la liquidazione controllata (ex liquidazione dei beni), anche l’esdebitazione del debitore incapiente, una procedura che dura 4 anni, che conferma tutti i criteri di meritevolezza e che obbliga il debitore a pagare il debito nella misura del 10% se nei quattro anni dal decreto del Giudice sono presenti utilità importanti.

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Giuseppe Monardo

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