Come fare domanda di rateazione per tutti i debiti maturati a titolo di contributi e sanzioni nelle gestioni amministrate INPS?
Come rateizzare i contributi Inps non pagati?
Quante rateizzazioni si possono chiedere all’INPS?
Queste sono tutte domande fondamentali che necessitano di una risposta rapida e formale.
Da questo punto di vista, quando un contribuente ha un’esposizione debitoria nei confronti dell’INPS, sia a titolo di contributi che di relative sanzioni, deve richiedere la cosiddetta rateazione amministrativa.
Per farlo c’è un prerequisito ovvero, alla data della presentazione della domanda relativa al debito, non solo non devono risultare avvisi di addebito ma anche non deve essere stata attiva l’azione di recupero eseguita o dall’INPS o dagli agenti della riscossione.
Da questo punto di vista, esiste un vero e proprio regolamento che disciplina la rateizzazione amministrativa ed è il “Regolamento di Disciplina delle Rateazioni dei debiti contributivi in fase amministrativa”.
In relazione a questo, la domanda deve contenere i debiti denunciati dal contribuente oppure accertati dall’INPS, il tutto preciso in termini di modalità e terminologia legale.
I debiti da rateizzare riguardano poi sia l’omissione che l’evasione, compresi quelli per ritenute sia previdenziali che assistenziali per singolo lavoratore.
I soggetti contribuente oggetto del piano di rateazione sono: datori di lavoro con dipendenti, lavoratori autonomi come artigiani e commercianti, datori di lavoro agricolo con dipendenti, lavoratori autonomi agricoli, committenti co.co.co. e co.co.pro, professionisti iscritti nella Gestione Separata, Dipendenti Pubblici – CPDEL , CPS , CPI , CPUG , CTPS , INADEL, ENPAS, ENPDEP, Cassa unica del credito, ENAM, lavoratori dello spettacolo e sportivi professionisti.
La domanda comporta automaticamente la rinuncia ad eventuali eccezioni in relazione all’esistenza ed azionabilità del credito e prevede un preciso piano di ammortamento secondo tutti i termini definiti formalmente.
In tal senso, non solo dobbiamo versare tutte le rate ma anche versarle secondo i termini del cosiddetto requisito di correntezza.
Tale requisito prevede un piano di rateazione breve per un periodo di tre mesi nell’eventualità di datori di lavoro e committenti, e un trimestre-rata per il lavoratore autonomo.
La durata massima sono sei rate e devono essere regolarmente versate sia le rate accordate con la rateazione principale sia quelle connesse al piano di rateazione breve, pena la revoca del piano.
La domanda si presenta sempre in modalità telematica all’INPS allegando il modello SC18.
Da questo punto di vista i tempi di lavorazione sono solitamente 30 giorni.