Il mancato pagamento di una cartella esattoriale entro i 60 giorni dalla notifica può avere conseguenze significative nel 2025. L’Agenzia delle Entrate-Riscossione è autorizzata ad avviare azioni esecutive e cautelari per recuperare le somme dovute, aumentando l’importo complessivo del debito a causa di interessi di mora e ulteriori sanzioni.
In questo articolo di Studio Monardo analizzeremo cosa accade se non paghi una cartella esattoriale entro la scadenza, quali sono le principali azioni che possono essere intraprese dall’ente di riscossione e come puoi agire per limitare i danni.
Ma andiamo nei dettagli.
Cosa Accade Dopo I 60 Giorni?
Se non saldi la cartella esattoriale entro il termine di 60 giorni dalla notifica, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione può intraprendere le seguenti azioni:
- Fermo Amministrativo Dei Veicoli:
Viene imposto un blocco sui tuoi veicoli, impedendone l’utilizzo. Il fermo amministrativo viene notificato tramite apposita comunicazione e rimane in vigore fino a quando il debito non viene estinto o rateizzato. - Iscrizione Di Ipoteca Sugli Immobili:
Per debiti superiori a 20.000 euro, l’ente di riscossione può iscrivere un’ipoteca sugli immobili di tua proprietà, utilizzabile come garanzia per il pagamento. - Pignoramento Dei Beni:
- Conti Correnti: Le somme depositate sui tuoi conti correnti possono essere bloccate e utilizzate per soddisfare il debito.
- Stipendio o Pensione: Una parte del tuo reddito può essere trattenuta, rispettando i limiti di legge (es. fino al 20% per debiti ordinari).
- Beni Immobili: Può essere avviata l’espropriazione forzata per immobili non destinati ad abitazione principale.
- Aumento Del Debito:
Al debito originario si aggiungono:- Interessi di mora: Applicati a partire dal 61° giorno successivo alla notifica.
- Sanzioni aggiuntive: In base alla natura del debito e alle tempistiche di pagamento.
Quanto Tempo Impiega L’Agenzia Per Avviare Le Azioni?
Le tempistiche per avviare le azioni esecutive possono variare in base alla situazione specifica e al tipo di debito:
- Per debiti fiscali: Le azioni possono essere avviate già a partire dal 61° giorno successivo alla notifica.
- Per debiti di natura previdenziale: L’INPS o altri enti potrebbero richiedere tempi leggermente diversi, ma le procedure seguono un iter simile.
È Possibile Evitare Le Azioni Esecutive?
Anche dopo il termine dei 60 giorni, puoi adottare alcune misure per evitare o sospendere le azioni esecutive:
- Rateizzazione: Puoi richiedere un piano di rateizzazione anche dopo la scadenza del termine, a condizione che non siano state avviate azioni esecutive irreversibili.
- Saldo e Stralcio: In alcuni casi, per debiti specifici o in presenza di difficoltà economiche documentate, puoi negoziare un pagamento ridotto.
- Opposizione: Se ritieni che la cartella esattoriale sia illegittima o contenga errori, puoi presentare un ricorso presso il tribunale competente.
Cosa Fare In Caso Di Azioni Già Avviate?
Se l’Agenzia delle Entrate-Riscossione ha già avviato azioni esecutive, puoi comunque agire per limitare i danni:
- Sospensione delle procedure: Puoi richiedere la sospensione temporanea delle azioni esecutive presentando un’istanza motivata all’ente di riscossione o al giudice.
- Verifica delle irregolarità: Controlla che le procedure siano state eseguite correttamente e che rispettino i limiti di legge (ad esempio, il rispetto del minimo vitale per il pignoramento dello stipendio).
In sintesi, nel 2025, se non paghi una cartella esattoriale entro i 60 giorni dalla notifica, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione può avviare azioni esecutive come il fermo amministrativo, l’iscrizione di ipoteca e il pignoramento di beni o redditi. L’importo del debito aumenta a causa di interessi e sanzioni. Per evitare queste conseguenze, è possibile richiedere una rateizzazione, presentare opposizione o negoziare un saldo e stralcio.
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