Cosa Succede Se Non Pago Il Finanziamento Dell’Auto?

Acquistare un’auto tramite finanziamento è una pratica comune, ma cosa accade se non si riescono a pagare le rate? La mancata restituzione delle somme dovute comporta conseguenze di varia natura, sia economica che legale. Di seguito, analizziamo i possibili scenari che un debitore può affrontare in caso di insolvenza.

Cosa succede quando non pago le rate del finanziamento auto?

Quando non si pagano le rate di un finanziamento auto, le conseguenze possono essere molto serie e si articolano in più fasi, con impatti progressivi sulla situazione finanziaria e legale del debitore. Il mancato pagamento di una o più rate comporta innanzitutto l’aumento del debito, a causa dell’applicazione di interessi di mora e spese di recupero. Questi costi aggiuntivi si accumulano a partire dal primo giorno di ritardo e rendono il debito sempre più difficile da gestire.

La prima reazione della società finanziaria è quella di inviare un avviso bonario per sollecitare il pagamento. Se il debitore non risponde a questa sollecitazione, viene inviata una raccomandata formale, nella quale si richiede il pagamento delle rate scadute entro un termine specifico. A questo punto, oltre all’importo delle rate non pagate, il debitore deve coprire anche gli interessi di mora e le spese amministrative. La finanziaria, in seguito a ulteriori mancati pagamenti, può decidere di rivolgersi a società di recupero crediti esterne, le quali si occupano di sollecitare il pagamento in modo più aggressivo.

Se il debito non viene saldato entro i termini stabiliti, la situazione può aggravarsi con la segnalazione del debitore alla Centrale Rischi Finanziaria (CRIF), che gestisce i registri dei cattivi pagatori. Essere segnalati come cattivi pagatori comporta pesanti ripercussioni sul merito creditizio, impedendo al debitore di ottenere nuovi finanziamenti o prestiti in futuro. La segnalazione alla CRIF avviene solitamente dopo che il debitore ha saltato due rate consecutive, anche se la tempistica può variare a seconda della politica interna della banca o della finanziaria.

Se il mancato pagamento persiste, la finanziaria può avviare una procedura legale per il recupero forzato del credito. Questa procedura inizia con la richiesta di un decreto ingiuntivo al tribunale. Il decreto ingiuntivo è un ordine del giudice che obbliga il debitore a pagare l’intero debito entro un periodo di tempo stabilito, generalmente 40 giorni. Il debitore ha la possibilità di opporsi al decreto, ma se non lo fa, o se l’opposizione non viene accolta, il decreto diventa esecutivo. A questo punto, la finanziaria può procedere con il pignoramento dei beni del debitore, incluso il veicolo finanziato. In casi estremi, possono essere pignorati anche stipendio, conto corrente e altre proprietà del debitore.

Il pignoramento dell’auto è una delle soluzioni più comuni adottate dalle finanziarie, soprattutto se il veicolo è stato acquistato tramite un finanziamento con riservato dominio, dove la proprietà dell’auto rimane alla finanziaria fino al pagamento completo. Se il veicolo viene pignorato, può essere venduto all’asta per recuperare il debito residuo.

Oltre al pignoramento, il mancato pagamento delle rate può portare alla revoca del contratto di finanziamento. In questo caso, il debitore viene obbligato a restituire immediatamente l’intero importo del finanziamento rimanente, aggravando ulteriormente la sua situazione finanziaria. Il debitore si troverà così a dover pagare una somma maggiore rispetto a quella inizialmente prevista, includendo le rate scadute, gli interessi di mora e le spese legali.

Esistono, tuttavia, delle vie per evitare le conseguenze più gravi del mancato pagamento. Una delle soluzioni possibili è la rinegoziazione del debito con la banca o la finanziaria, che può permettere al debitore di allungare il periodo di rimborso o di ridurre l’importo delle rate. In alcuni casi, è possibile concordare un saldo e stralcio, una soluzione che consente di estinguere il debito pagando solo una parte dell’importo dovuto. Se il debitore si trova in una situazione di sovraindebitamento, può anche ricorrere alla legge sul sovraindebitamento, conosciuta come legge salva suicidi, che permette di risolvere i debiti insostenibili attraverso un piano di rientro gestito dal tribunale.

Riassunto per punti:

  • Interessi di mora: Il mancato pagamento delle rate comporta l’applicazione di interessi aggiuntivi, aumentando il debito complessivo.
  • Avvisi di pagamento: La finanziaria invia avvisi formali e sollecitazioni di pagamento; in caso di mancato pagamento, può affidarsi a società di recupero crediti.
  • Segnalazione al CRIF: Dopo il mancato pagamento di due rate consecutive, il debitore può essere segnalato come cattivo pagatore, con ripercussioni sul suo merito creditizio.
  • Decreto ingiuntivo: La finanziaria può ottenere un decreto ingiuntivo che obbliga il debitore a saldare il debito; se non viene rispettato, può seguire il pignoramento dei beni.
  • Pignoramento dell’auto e altri beni: In caso di mancato pagamento persistente, l’auto finanziata o altri beni del debitore possono essere pignorati per recuperare il credito.
  • Revoca del contratto: La finanziaria può revocare il contratto di finanziamento, obbligando il debitore a restituire immediatamente l’intero debito residuo.
  • Possibili soluzioni: Rinegoziazione del debito, saldo e stralcio, o ricorso alla legge sul sovraindebitamento per risolvere la situazione in modo più sostenibile.

Cosa succede se il debito persiste?

Se il debitore non riesce a risolvere la situazione, la finanziaria può procedere legalmente richiedendo un decreto ingiuntivo al tribunale. Questo decreto obbliga il debitore a saldare il debito entro un periodo stabilito (generalmente 40 giorni) o a fare opposizione. Se il debitore non salda il debito entro questo termine, il decreto ingiuntivo diventa esecutivo, e la finanziaria può procedere con il pignoramento dei beni del debitore, inclusa l’auto stessa se è stata acquistata con il finanziamento.

Cosa significa essere segnalati come cattivi pagatori?

Una delle prime conseguenze per chi non paga le rate di un finanziamento auto è la segnalazione alla Centrale Rischi Finanziaria (CRIF). Questa segnalazione rende il debitore un cattivo pagatore, il che significa che avrà difficoltà a ottenere nuovi finanziamenti o prestiti in futuro. Essere inseriti in questo registro può anche comportare l’impossibilità di utilizzare strumenti di credito come carte di credito o prestiti personali.

La segnalazione alla CRIF non è immediata. Solitamente, avviene dopo che il debitore ha saltato almeno due rate consecutive, e rimane in vigore per un periodo variabile. Ad esempio, la mancata regolarizzazione del pagamento entro 12 mesi può portare alla conservazione dei dati per un periodo di tempo maggiore, fino a 24 mesi per ritardi più gravi.

Quando si arriva al pignoramento dell’auto?

Il pignoramento dell’auto è una delle conseguenze più gravi che possono derivare dal mancato pagamento delle rate di un finanziamento auto. Questa misura è un atto esecutivo forzato, avviato dal creditore per recuperare il debito attraverso la vendita dell’auto. Tuttavia, il pignoramento è l’ultima tappa di un processo legale e amministrativo che segue diversi passaggi prima di arrivare al sequestro effettivo del veicolo.

La prima fase avviene con il mancato pagamento delle rate. Quando il debitore salta una o più rate del finanziamento, la società finanziaria comincia con solleciti di pagamento, che possono essere informali (via e-mail o telefono) e poi formali, come lettere raccomandate. In queste comunicazioni, il debitore viene avvisato dell’obbligo di regolarizzare la propria posizione entro un determinato periodo, solitamente accompagnato dall’aggiunta di interessi di mora.

Se il debitore non provvede a saldare le rate arretrate, la situazione si aggrava ulteriormente, e la finanziaria può decidere di segnalare il debitore come cattivo pagatore alle centrali rischi finanziarie, come la CRIF. Questa segnalazione comporta difficoltà nell’ottenere nuovi finanziamenti o prestiti in futuro. Nel frattempo, la finanziaria può incaricare società di recupero crediti che esercitano pressioni per il pagamento, con continue sollecitazioni.

Se il debito rimane insoluto, la finanziaria può avviare una procedura legale, richiedendo al tribunale un decreto ingiuntivo, che obbliga formalmente il debitore a pagare le somme dovute entro un determinato periodo (generalmente 40 giorni). Se il debitore non rispetta questo termine, il decreto ingiuntivo diventa esecutivo, e la finanziaria può procedere al pignoramento dell’auto.

Il pignoramento dell’auto può avvenire solo se il finanziamento prevede una clausola di riservato dominio, una condizione contrattuale che stabilisce che l’auto rimane di proprietà della finanziaria fino a quando non viene pagato l’intero importo del finanziamento. Questo significa che, anche se il debitore è in possesso del veicolo, la proprietà legale rimane alla finanziaria, che ha il diritto di riprenderlo in caso di insolvenza.

Una volta emesso il decreto ingiuntivo, se il debito non viene saldato, la finanziaria può notificare un atto di precetto al debitore, con l’ingiunzione di pagare entro 10 giorni. Se anche questo termine non viene rispettato, si procede con il pignoramento dell’auto. Il veicolo viene quindi sequestrato e può essere venduto all’asta per recuperare il credito. Se la vendita dell’auto non copre l’intero debito, la finanziaria può procedere con il pignoramento di altri beni del debitore, come il conto corrente o lo stipendio.

È importante sottolineare che il pignoramento non è immediato. Il debitore ha più opportunità per regolarizzare la sua posizione, attraverso il pagamento delle rate arretrate o la rinegoziazione del debito. Tuttavia, se il debito non viene risolto, il pignoramento diventa inevitabile.

Riassunto per punti:

  • Il pignoramento dell’auto avviene solo dopo il mancato pagamento prolungato delle rate del finanziamento.
  • Prima del pignoramento, il debitore riceve solleciti di pagamento e viene segnalato come cattivo pagatore alla CRIF.
  • Se il debito non viene saldato, la finanziaria può ottenere un decreto ingiuntivo dal tribunale.
  • Successivamente, viene notificato un atto di precetto con un termine di 10 giorni per il pagamento.
  • Se il debito persiste, si procede al pignoramento dell’auto, che può essere venduta all’asta per saldare il debito.
  • Il pignoramento può avvenire solo se il contratto di finanziamento prevede la clausola di riservato dominio, che lascia la proprietà dell’auto alla finanziaria fino al completo pagamento del debito.

Come evitare il pignoramento dell’auto?

Evitare il pignoramento dell’auto è possibile seguendo una serie di strategie che mirano a regolarizzare il debito prima che si arrivi alle fasi più avanzate della procedura esecutiva. Il pignoramento rappresenta l’ultimo passo di un processo legale e amministrativo, perciò esistono diverse azioni che un debitore può intraprendere per fermarlo.

Una delle prime cose da fare è rispondere tempestivamente ai solleciti di pagamento. Quando una rata non viene pagata, la finanziaria invia avvisi formali che concedono al debitore un certo periodo per regolarizzare la propria situazione. Se possibile, è importante saldare le rate arretrate il prima possibile, evitando così che la situazione peggiori con l’accumulo di interessi di mora e spese di recupero crediti.

Se il debito è già significativo e il pagamento immediato non è fattibile, una valida soluzione è la rinegoziazione del debito. Molte finanziarie sono disposte a negoziare un nuovo piano di pagamento con il debitore, allungando la durata del finanziamento e riducendo l’importo delle rate. Questo può alleggerire la pressione economica e consentire di evitare il pignoramento. È importante entrare in contatto con la finanziaria non appena si avvertono difficoltà nei pagamenti, poiché dimostrare collaborazione e trasparenza può agevolare la concessione di condizioni più favorevoli.

Un’altra soluzione efficace è l’accordo di saldo e stralcio. In questo caso, il debitore e la finanziaria possono raggiungere un accordo in cui il debitore paga una somma inferiore al totale dovuto per estinguere il debito. Questo tipo di accordo è spesso utilizzato quando il debitore è in gravi difficoltà finanziarie e la finanziaria preferisce recuperare una parte del debito piuttosto che intraprendere costose azioni legali. Il saldo e stralcio deve essere formalizzato tramite un accordo scritto per essere valido e vincolante.

Per i debitori che si trovano in una situazione di sovraindebitamento e non sono in grado di far fronte a più debiti contemporaneamente, esiste la legge sul sovraindebitamento (detta anche legge salva suicidi), che permette di proporre un piano di rientro dei debiti in tribunale. Questo strumento consente di bloccare le azioni esecutive come il pignoramento dell’auto e di ristrutturare i debiti in modo sostenibile. Il piano deve essere approvato dal giudice e prevede che il debitore soddisfi i propri creditori in base alla propria reale capacità economica.

È importante ricordare che, sebbene il pignoramento dell’auto sia una misura seria, può essere evitato anche attraverso consulenze legali mirate. Rivolgersi a un avvocato esperto in debiti e pignoramenti è fondamentale per valutare le opzioni legali disponibili e scegliere la strategia più adatta. Un avvocato può anche assistere nella fase di opposizione, qualora ci fossero vizi procedurali o irregolarità nella procedura di recupero crediti, e aiutare a proteggere i beni del debitore.

Riassunto per punti:

  • Rispondere tempestivamente ai solleciti di pagamento e cercare di saldare le rate arretrate prima che la situazione si aggravi.
  • Rinegoziare il debito con la finanziaria per ottenere una dilazione dei pagamenti o una riduzione dell’importo delle rate.
  • Considerare un accordo di saldo e stralcio, pagando una parte del debito per estinguerlo completamente.
  • Se in grave difficoltà, ricorrere alla legge sul sovraindebitamento per bloccare il pignoramento e proporre un piano di rientro dei debiti in tribunale.
  • Consultare un avvocato specializzato per ricevere assistenza legale e valutare le opzioni di difesa.

Quali altre conseguenze posso aspettarmi?

Oltre al pignoramento, il mancato pagamento delle rate di un finanziamento auto può comportare altre conseguenze. Ad esempio, la finanziaria potrebbe decidere di revocare il contratto di finanziamento, costringendo il debitore a restituire immediatamente l’intero importo del finanziamento rimanente.

Inoltre, la pressione delle società di recupero crediti può avere un impatto significativo sulla qualità della vita del debitore. Queste società possono contattare il debitore in modo insistente e costante, causando uno stato di stress psicologico. È essenziale ricordare che il debitore ha diritti anche in queste situazioni e può rivolgersi a un legale per difendersi da comportamenti troppo aggressivi da parte delle società di recupero.

Riassunto delle conseguenze del mancato pagamento del finanziamento auto:

  1. Interessi di mora: I ritardi nei pagamenti comportano un aumento del debito con l’aggiunta di interessi di mora.
  2. Segnalazione al CRIF: Dopo il mancato pagamento di due rate consecutive, il debitore può essere segnalato come cattivo pagatore, con conseguente difficoltà ad accedere a nuovi prestiti.
  3. Decreto ingiuntivo: Se il debito persiste, la finanziaria può ottenere un decreto ingiuntivo per recuperare le somme dovute.
  4. Pignoramento dei beni: In caso di mancato pagamento, l’auto o altri beni possono essere pignorati per soddisfare il debito.
  5. Revoca del contratto: Il contratto di finanziamento può essere revocato, costringendo il debitore a restituire immediatamente l’intero importo del debito residuo.
  6. Stress psicologico: Le continue richieste da parte delle società di recupero crediti possono creare una situazione di forte stress per il debitore.

Conclusioni e Come Possiamo Aiutarti In Studio Monardo, Gli Avvocati Specializzati In Cancellazione Pignoramenti Auto

Il pignoramento dell’auto è una delle conseguenze più gravi che un debitore può affrontare in caso di mancato pagamento delle rate di un finanziamento auto. Questo processo non è immediato, ma segue una serie di fasi che, se non gestite adeguatamente, possono culminare nella perdita del veicolo e nell’aggravamento della situazione finanziaria del debitore. In questo contesto, l’assistenza di un avvocato esperto in cancellazione di pignoramenti auto non è solo utile, ma spesso fondamentale per proteggere i diritti del debitore e, in molti casi, per evitare il pignoramento stesso.

Il pignoramento dell’auto si verifica in seguito a una procedura esecutiva avviata dal creditore, generalmente dopo aver seguito vari tentativi di recupero delle somme dovute. Quando il debitore non riesce a saldare le rate del finanziamento auto, la società finanziaria avvia prima solleciti bonari e, successivamente, può rivolgersi a società di recupero crediti. Tuttavia, se il debito rimane insoluto, la situazione si aggrava e il creditore può richiedere al tribunale un decreto ingiuntivo, che costituisce la base legale per il pignoramento. Questo decreto ordina al debitore di pagare entro un termine stabilito e, in caso di mancato rispetto di tale termine, autorizza il creditore a procedere con il pignoramento del veicolo.

In questa fase, è di cruciale importanza avere accanto un avvocato specializzato. Un professionista esperto in cancellazione di pignoramenti auto può intervenire tempestivamente, valutando se ci sono vizi procedurali che possono essere utilizzati per opporsi al decreto ingiuntivo o per ottenere una sospensione del procedimento. Ad esempio, l’avvocato può verificare se tutte le notifiche sono state effettuate correttamente, se i termini sono stati rispettati e se il credito è stato calcolato correttamente, incluse le eventuali spese e gli interessi di mora. In molti casi, la procedura di pignoramento può essere contestata per errori formali, il che permette di guadagnare tempo e cercare soluzioni alternative.

L’avvocato svolge anche un ruolo cruciale nel negoziare con la finanziaria o il creditore. In molte situazioni, le finanziarie sono disposte a rinegoziare le condizioni del debito, specialmente se il debitore mostra buona volontà e la capacità di riprendere i pagamenti regolari. Un avvocato esperto può mediare tra le parti, proponendo soluzioni come un accordo di saldo e stralcio, in cui il debitore paga una parte del debito per estinguerlo completamente. Questa è una delle strategie più efficaci per evitare il pignoramento, soprattutto quando il debitore non ha la possibilità di saldare l’intero importo dovuto. Senza l’intervento di un legale, però, il debitore potrebbe non conoscere tutte le opzioni disponibili o potrebbe non essere in grado di negoziare adeguatamente.

Un’altra funzione fondamentale dell’avvocato è quella di proteggere il debitore dalle pressioni delle società di recupero crediti. Queste società possono essere molto insistenti e, in alcuni casi, possono adottare pratiche aggressive che mettono il debitore in una situazione di stress psicologico. Un avvocato può difendere il debitore da queste pressioni, facendo rispettare i limiti imposti dalla legge e garantendo che i suoi diritti siano tutelati. In molti casi, l’intervento di un legale può impedire che le società di recupero crediti continuino a contattare direttamente il debitore, lasciando che tutte le comunicazioni vengano gestite dal legale stesso.

Inoltre, un avvocato esperto può consigliare il debitore sull’utilizzo della legge sul sovraindebitamento, conosciuta anche come legge salva suicidi. Questa normativa permette ai debitori in grave difficoltà economica di proporre un piano di rientro dei debiti gestito dal tribunale, bloccando le azioni esecutive come il pignoramento dell’auto. Grazie a questa legge, il debitore può evitare di perdere il veicolo e ottenere una ristrutturazione del debito che tenga conto della sua reale capacità economica. L’assistenza di un avvocato è fondamentale per presentare correttamente la richiesta e per ottenere l’approvazione del piano da parte del giudice.

Un altro aspetto da considerare è che il pignoramento dell’auto può estendersi ad altri beni del debitore, inclusi conti correnti e stipendi. Questo significa che, se il pignoramento dell’auto non copre completamente il debito, il creditore può procedere al pignoramento di ulteriori beni, aggravando la situazione del debitore. Anche in questi casi, l’intervento di un avvocato è cruciale per limitare i danni e proteggere il debitore da ulteriori azioni esecutive. Un legale esperto può verificare se sono state rispettate tutte le norme sul pignoramento e, se necessario, proporre ricorsi per annullare o ridurre l’importo pignorato.

Un’altra ragione per cui è essenziale avere accanto un avvocato esperto riguarda il tempo. La procedura di pignoramento dell’auto non è immediata, e ci sono diversi passaggi che richiedono tempo, come l’ottenimento del decreto ingiuntivo, la notifica dell’atto di precetto e l’effettiva esecuzione del pignoramento. Un avvocato può utilizzare questo tempo per negoziare con il creditore, proporre soluzioni alternative o presentare opposizioni legali. Inoltre, in molti casi, un legale può ottenere una sospensione temporanea del pignoramento, dando al debitore il tempo necessario per risolvere la situazione o per trovare una nuova fonte di finanziamento.

Infine, avere un avvocato esperto al proprio fianco offre una tutela psicologica oltre che legale. Affrontare un pignoramento può essere una fonte di grande stress, soprattutto quando ci sono in gioco beni di valore come l’auto, che spesso è essenziale per la vita quotidiana del debitore. Un avvocato esperto può fornire il supporto necessario per affrontare la situazione con maggiore serenità, sapendo che tutte le azioni legali possibili vengono prese in considerazione per proteggere i beni e i diritti del debitore.

In conclusione, il pignoramento dell’auto è una procedura complessa che può avere conseguenze molto gravi per il debitore, sia dal punto di vista economico che personale. Tuttavia, ci sono diverse strategie legali che possono essere adottate per evitare il pignoramento o per limitarne i danni. Un avvocato specializzato in cancellazione di pignoramenti auto è una risorsa fondamentale per valutare tutte le opzioni disponibili, negoziare con i creditori e difendere i diritti del debitore in tribunale. L’assistenza legale non solo aumenta le probabilità di successo, ma permette anche al debitore di affrontare la situazione con maggiore tranquillità, sapendo di essere supportato da un professionista competente e preparato.

In tal senso, l’avvocato Monardo, coordina avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale nell’ambito del diritto bancario e tributario, è gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), è iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia e figura tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi).

Ha conseguito poi l’abilitazione professionale di Esperto Negoziatore della Crisi di Impresa (D.L. 118/2021).

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Giuseppe Monardo

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