Chi Rischia In Una SAS?

Nella gestione di una Società in Accomandita Semplice (SAS) in Italia, è fondamentale comprendere i rischi a cui sono esposti i soci, in particolare gli accomandatari e gli accomandanti. La SAS è regolata dagli articoli 2313-2324 del Codice Civile italiano, che stabiliscono una distinzione chiara tra questi due tipi di soci. Gli accomandatari hanno una responsabilità illimitata e solidale, il che significa che rispondono con il proprio patrimonio personale per le obbligazioni sociali. Al contrario, gli accomandanti hanno una responsabilità limitata al capitale conferito nella società, proteggendo così i loro beni personali dai debiti societari.

Secondo l’articolo 2313 del Codice Civile, la responsabilità illimitata degli accomandatari implica che in caso di insolvenza della società, i creditori possono rivalersi sui beni personali degli accomandatari per soddisfare le obbligazioni non pagate. Questo comporta un rischio finanziario significativo per gli accomandatari, in quanto possono essere costretti a liquidare proprietà personali per coprire i debiti della SAS. Ad esempio, se una SAS accumula debiti per un totale di 300.000 euro e dispone di beni aziendali per un valore di 150.000 euro, i restanti 150.000 euro possono essere recuperati dai beni personali degli accomandatari.

Le statistiche mostrano che una percentuale significativa di piccole e medie imprese in Italia opera come SAS, e molte di queste società affrontano rischi finanziari rilevanti. Secondo i dati della Camera di Commercio, nel 2021, circa il 20% delle SAS registrate ha affrontato situazioni di insolvenza, mettendo in luce l’importanza di una gestione finanziaria prudente e della comprensione dei rischi legali associati. Inoltre, un rapporto di Confcommercio ha evidenziato che una gestione inefficace delle risorse e delle passività può rapidamente portare una SAS a situazioni di difficoltà finanziaria.

Gli accomandatari devono anche affrontare rischi legali derivanti dalla gestione quotidiana della società. Essi sono responsabili della tenuta dei libri contabili, della redazione del bilancio annuale e della presentazione delle dichiarazioni fiscali. L’articolo 2392 del Codice Civile impone agli amministratori di agire con la diligenza del buon padre di famiglia, il che significa prendere decisioni informate e prudenti nell’interesse della società. La mancata osservanza di questi obblighi può portare a responsabilità personali per i danni causati alla società o ai soci.

Le normative fiscali italiane, come il Decreto Legislativo 18 dicembre 1997, n. 471, prevedono sanzioni severe per l’omesso versamento delle imposte. Ad esempio, la mancata dichiarazione dei redditi può comportare sanzioni che variano dal 120% al 240% dell’imposta dovuta. Gli accomandatari devono quindi assicurarsi che tutte le dichiarazioni fiscali siano presentate correttamente e che tutte le imposte dovute siano pagate tempestivamente per evitare queste sanzioni. Inoltre, il Decreto Legislativo 10 marzo 2000, n. 74, stabilisce pene severe per reati tributari come l’omesso versamento dell’IVA o delle ritenute fiscali operate sui salari dei dipendenti, con pene detentive che possono arrivare fino a sei anni.

Gli accomandanti, pur avendo una responsabilità limitata, non sono completamente esenti da rischi. Devono rispettare l’obbligo di conferire il capitale promesso e non possono interferire nella gestione quotidiana della società. Se un accomandante partecipa attivamente alla gestione, può perdere la protezione della responsabilità limitata e diventare responsabile illimitatamente come un accomandatario, secondo quanto stabilito dall’articolo 2318 del Codice Civile. Questo significa che i creditori possono rivalersi sui beni personali degli accomandanti che assumono ruoli gestionali, aumentando significativamente il loro rischio finanziario.

Per mitigare questi rischi, è fondamentale che gli accomandatari e gli accomandanti adottino misure preventive. Gli accomandatari dovrebbero considerare la stipula di polizze assicurative per coprire eventuali perdite finanziarie e assicurarsi che la gestione delle risorse della società sia prudente e conforme alle normative. Gli accomandanti, dal canto loro, devono monitorare regolarmente la situazione finanziaria della società e partecipare alle assemblee dei soci per esaminare i bilanci e le relazioni contabili. Anche se non partecipano alla gestione quotidiana, possono esercitare il loro diritto di controllo per prevenire comportamenti negligenti o fraudolenti da parte degli accomandatari.

La consulenza legale continua è essenziale per entrambe le categorie di soci. Un avvocato esperto in diritto societario può fornire assistenza nella gestione delle responsabilità fiscali, nella negoziazione con i creditori e nella difesa legale in caso di contenziosi. Inoltre, può aiutare a implementare politiche interne di controllo e compliance per garantire che tutte le operazioni siano documentate accuratamente e che le decisioni siano prese in modo informato e responsabile.

In conclusione, la gestione di una SAS comporta rischi significativi sia per gli accomandatari che per gli accomandanti. La responsabilità illimitata degli accomandatari espone i loro beni personali ai rischi associati alla gestione della società, mentre gli accomandanti devono assicurarsi di non interferire nella gestione per mantenere la protezione della responsabilità limitata. La comprensione di questi rischi e l’adozione di misure preventive, inclusa la consulenza legale continua, sono fondamentali per garantire una gestione prudente e conforme alle normative della società. In un contesto legale e finanziario sempre più complesso, essere informati e preparati può fare la differenza tra il successo e il fallimento nella gestione di una SAS.

Ma andiamo nei dettagli con domande e risposte.

Domande e Risposte

Domanda: Qual è la struttura legale di una SAS?

Una SAS è disciplinata dagli articoli 2313-2324 del Codice Civile italiano. Questa struttura societaria prevede due categorie di soci: gli accomandatari e gli accomandanti. Gli accomandatari sono responsabili della gestione della società e rispondono illimitatamente e solidalmente per le obbligazioni sociali. Gli accomandanti, invece, non partecipano alla gestione e la loro responsabilità è limitata al capitale conferito. Questa dualità crea una separazione chiara delle responsabilità e dei rischi tra i due tipi di soci.

Domanda: Quali sono le principali responsabilità degli accomandatari?

Gli accomandatari di una Società in Accomandita Semplice (SAS) hanno una serie di responsabilità legali e amministrative che derivano dalla loro posizione di gestione e controllo all’interno della società. Queste responsabilità sono delineate dagli articoli 2318-2324 del Codice Civile italiano e coprono vari aspetti della gestione aziendale, dalla tenuta dei libri contabili alla responsabilità fiscale, fino alla gestione delle relazioni con i soci e i creditori. Analizziamo in dettaglio queste responsabilità principali.

Responsabilità di gestione e operativa: Gli accomandatari sono responsabili della gestione quotidiana della società. Questo include la conduzione delle operazioni aziendali, la supervisione del personale e la presa di decisioni strategiche. Devono agire con la diligenza del buon padre di famiglia, come stabilito dall’articolo 2392 del Codice Civile, che impone loro di prendere decisioni informate e nell’interesse della società e dei suoi soci. La mancata osservanza di questo dovere può portare a responsabilità personali per i danni causati alla società o ai soci.

Tenuta dei libri contabili: Una delle principali responsabilità degli accomandatari è la tenuta accurata dei libri contabili. Devono garantire che tutte le transazioni finanziarie siano registrate in modo corretto e trasparente. Questo obbligo è cruciale per fornire una rappresentazione veritiera della situazione finanziaria della società e per permettere la redazione del bilancio annuale. La mancata tenuta dei libri contabili può comportare sanzioni amministrative e legali significative.

Redazione del bilancio: Gli accomandatari devono redigere il bilancio annuale della società, che deve essere approvato dall’assemblea dei soci. Il bilancio deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, finanziaria ed economica della società. Gli articoli 2423 e seguenti del Codice Civile stabiliscono le regole per la redazione del bilancio, inclusi i criteri di valutazione e le informazioni da fornire nelle note integrative. Errori o omissioni nel bilancio possono portare a responsabilità legali per gli accomandatari.

Responsabilità fiscale: Gli accomandatari sono responsabili per la gestione delle dichiarazioni fiscali della società. Devono assicurarsi che tutte le imposte dovute siano calcolate correttamente e pagate tempestivamente. Questo include l’Imposta sul Reddito delle Società (IRES), l’Imposta Regionale sulle Attività Produttive (IRAP), l’IVA e le ritenute fiscali sui salari dei dipendenti. Il Decreto Legislativo 18 dicembre 1997, n. 471, e il Decreto Legislativo 10 marzo 2000, n. 74, prevedono sanzioni severe per l’omesso versamento delle imposte e per la falsificazione delle dichiarazioni fiscali. Gli accomandatari che non rispettano questi obblighi possono affrontare sanzioni amministrative e penali, incluse pene detentive.

Gestione delle risorse umane: Gli accomandatari devono garantire il rispetto delle normative sul lavoro e la tutela dei diritti dei dipendenti. Questo include il pagamento tempestivo degli stipendi e delle ritenute previdenziali. L’omesso versamento dei contributi previdenziali può portare a sanzioni amministrative e, nei casi più gravi, a procedimenti penali. Il Decreto Legislativo 8 luglio 1999, n. 270, prevede che l’omesso versamento delle ritenute previdenziali possa comportare pene detentive.

Rapporti con i soci: Gli accomandatari devono garantire la trasparenza e l’informazione verso i soci. Devono convocare regolarmente le assemblee dei soci e fornire informazioni accurate sulla gestione della società e sulla sua situazione finanziaria. Gli articoli 2381 e 2383 del Codice Civile disciplinano questi obblighi, imponendo agli amministratori di riferire periodicamente all’assemblea dei soci sull’andamento della gestione. La mancata osservanza di questi obblighi può portare a controversie legali e a responsabilità personali per gli accomandatari.

Gestione dei rapporti con i creditori: Gli accomandatari devono gestire i debiti della società in modo appropriato e garantire che i creditori siano informati della situazione finanziaria della società. In caso di insolvenza, devono attivarsi tempestivamente per gestire la crisi e cercare soluzioni per soddisfare i creditori, evitando comportamenti che possano essere considerati come bancarotta fraudolenta. L’articolo 216 del Regio Decreto 16 marzo 1942, n. 267 (Legge Fallimentare), stabilisce che gli amministratori che dissipano o distraggono i beni della società possono essere puniti con la reclusione da tre a dieci anni.

Responsabilità contrattuale: Gli accomandatari devono gestire correttamente i contratti e le obbligazioni della società. Questo include la negoziazione e l’esecuzione dei contratti, assicurandosi che siano vantaggiosi per la società e che non espongano la società a rischi eccessivi. Devono anche garantire che la società adempia ai propri obblighi contrattuali verso terzi, evitando di incorrere in controversie legali che potrebbero danneggiare la reputazione e le finanze della società.

Conformità legale ed etica: Gli accomandatari devono agire in modo etico e conforme alle leggi anti-corruzione. Devono evitare comportamenti che possano essere considerati come corruzione o abuso di potere. Questo include la gestione trasparente dei fondi societari e l’evitare qualsiasi forma di pagamento illecito. Le violazioni delle leggi anti-corruzione possono comportare sanzioni penali severe e danni irreparabili alla reputazione della società.

In conclusione, le principali responsabilità degli accomandatari di una SAS sono numerose e complesse. Coprono vari aspetti della gestione aziendale, dalla tenuta dei libri contabili alla redazione del bilancio, dalla gestione fiscale alla tutela dei diritti dei dipendenti, dalla trasparenza nei confronti dei soci alla gestione dei rapporti con i creditori e dei contratti. Queste responsabilità richiedono una conoscenza approfondita delle normative legali e fiscali e una gestione attenta e competente. La consulenza di un avvocato esperto in diritto societario è essenziale per garantire una gestione conforme alle leggi e per proteggere i diritti e gli interessi degli accomandatari e della società stessa.

Domanda: Quali rischi finanziari corrono gli accomandatari?

Gli accomandatari di una Società in Accomandita Semplice (SAS) affrontano diversi rischi finanziari significativi a causa della loro responsabilità illimitata e solidale. Questa esposizione può comportare conseguenze gravi, mettendo a rischio il loro patrimonio personale in caso di difficoltà finanziarie della società. Esaminiamo i principali rischi finanziari che corrono gli accomandatari.

Il rischio principale deriva dalla responsabilità illimitata. A differenza degli accomandanti, la cui responsabilità è limitata al capitale conferito, gli accomandatari rispondono con tutti i loro beni personali per le obbligazioni sociali. Questo significa che, in caso di insolvenza della società, i creditori possono rivalersi sui beni personali degli accomandatari per soddisfare i debiti. Ad esempio, se la SAS accumula debiti per un totale di 500.000 euro e dispone di beni aziendali per un valore di 200.000 euro, i restanti 300.000 euro possono essere recuperati dai beni personali degli accomandatari, come conti bancari, immobili, e altri asset.

La solidarietà tra gli accomandatari implica che ciascuno di essi può essere chiamato a rispondere per l’intero ammontare del debito, indipendentemente dalla propria quota di partecipazione nella società. Questo crea una situazione di rischio elevato, in cui le difficoltà finanziarie della società possono avere ripercussioni dirette e devastanti sul patrimonio personale di ciascun accomandatario. Se un solo accomandatario non è in grado di soddisfare le obbligazioni, gli altri possono essere costretti a coprire l’intero debito.

Gli accomandatari sono esposti a rischi fiscali significativi. Devono assicurarsi che tutte le imposte dovute siano calcolate correttamente e pagate tempestivamente. Questo include l’Imposta sul Reddito delle Società (IRES), l’Imposta Regionale sulle Attività Produttive (IRAP), l’IVA e le ritenute fiscali sui salari dei dipendenti. Il Decreto Legislativo 18 dicembre 1997, n. 471, prevede sanzioni che possono variare dal 120% al 240% dell’imposta non versata per omissioni nelle dichiarazioni fiscali. Inoltre, l’omesso versamento dell’IVA e delle ritenute fiscali può comportare ulteriori sanzioni amministrative e, nei casi più gravi, anche sanzioni penali. Il Decreto Legislativo 10 marzo 2000, n. 74, stabilisce pene severe per reati tributari come l’omesso versamento dell’IVA, con pene detentive che possono arrivare fino a sei anni.

Le controversie legali rappresentano un altro rischio finanziario rilevante. Gli accomandatari possono essere coinvolti in cause legali promosse da creditori, dipendenti, fornitori o altri soci. Le spese legali e le eventuali condanne possono rappresentare un onere finanziario significativo. In alcuni casi, le controversie possono anche portare a sanzioni pecuniarie imposte dai tribunali. Ad esempio, se un accomandatario è ritenuto responsabile di mala gestione o di violazioni contrattuali, potrebbe essere condannato a risarcire i danni, che possono ammontare a cifre considerevoli.

Un ulteriore rischio finanziario è legato alla gestione delle risorse umane. Gli accomandatari devono garantire che i diritti dei dipendenti siano rispettati e che tutte le normative sul lavoro siano osservate. L’omesso pagamento degli stipendi o delle ritenute previdenziali può portare a sanzioni amministrative e, nei casi più gravi, anche a procedimenti penali. Il Decreto Legislativo 8 luglio 1999, n. 270, prevede che l’omesso versamento delle ritenute previdenziali possa comportare pene detentive, aggiungendo un ulteriore livello di rischio per gli amministratori.

La reputazione finanziaria degli accomandatari può essere compromessa a causa del mancato pagamento dei debiti e delle difficoltà finanziarie della società. Le agenzie di credito registrano i mancati pagamenti e le procedure esecutive nei report di credito, influenzando negativamente il rating creditizio degli accomandatari. Questo può limitare l’accesso a finanziamenti futuri, rendendo difficile per gli accomandatari ottenere prestiti, mutui e altre forme di credito, sia a livello personale che per altre attività imprenditoriali.

Gli accomandatari devono inoltre affrontare i rischi associati alla bancarotta. In caso di fallimento della società, essi devono collaborare con il curatore fallimentare e fornire tutte le informazioni necessarie per la liquidazione dei beni societari. Se il fallimento è stato causato da comportamenti fraudolenti o negligenti, possono affrontare procedimenti penali ai sensi dell’articolo 216 del Regio Decreto 16 marzo 1942, n. 267 (Legge Fallimentare), che prevede pene detentive da tre a dieci anni per bancarotta fraudolenta.

Per mitigare questi rischi, gli accomandatari possono adottare diverse misure preventive. La stipula di polizze assicurative per coprire eventuali perdite finanziarie è una pratica comune e consigliata. Inoltre, la gestione prudente delle risorse della società e l’adozione di procedure interne di controllo e compliance sono fondamentali. La consulenza legale continua è essenziale per garantire che tutte le normative siano rispettate e per proteggere i diritti e gli interessi degli accomandatari. Un avvocato esperto in diritto societario può fornire assistenza nella gestione delle responsabilità fiscali, nella negoziazione con i creditori e nella difesa legale in caso di contenziosi.

In sintesi, gli accomandatari di una SAS affrontano rischi finanziari significativi derivanti dalla loro responsabilità illimitata e solidale, dalle responsabilità fiscali, dalle controversie legali, dalla gestione delle risorse umane e dalla bancarotta. La comprensione di questi rischi e l’adozione di misure preventive sono fondamentali per garantire una gestione prudente e conforme alle normative della società.

Domanda: Quali sono le conseguenze legali per gli accomandatari in caso di violazione delle normative fiscali?

Gli accomandatari di una Società in Accomandita Semplice (SAS) affrontano gravi conseguenze legali in caso di violazione delle normative fiscali. Queste conseguenze possono includere sanzioni amministrative, pene detentive e responsabilità penali, tutte regolamentate da vari decreti legislativi e articoli del Codice Penale italiano. Analizziamo in dettaglio le principali conseguenze legali che gli accomandatari possono affrontare.

Una delle principali normative che disciplinano le sanzioni per le violazioni fiscali è il Decreto Legislativo 10 marzo 2000, n. 74. Questo decreto stabilisce sanzioni severe per diversi reati tributari, tra cui l’omesso versamento dell’IVA, delle ritenute fiscali e la dichiarazione fraudolenta.

Omesso versamento dell’IVA: Secondo l’articolo 10-ter del D.Lgs. n. 74/2000, l’omesso versamento dell’IVA dovuta per un importo superiore a 250.000 euro per ciascun periodo d’imposta è punito con la reclusione da sei mesi a due anni. Questo reato si configura quando l’amministratore, pur avendo presentato la dichiarazione IVA, non effettua il versamento dell’imposta entro il termine previsto per il versamento dell’acconto relativo al periodo d’imposta successivo.

Omesso versamento delle ritenute fiscali: L’articolo 10-bis del D.Lgs. n. 74/2000 prevede che l’omesso versamento delle ritenute dovute sulla base della dichiarazione annuale, per un importo superiore a 150.000 euro per ciascun periodo d’imposta, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni. Questo significa che gli accomandatari devono assicurarsi che tutte le ritenute fiscali trattenute dai salari dei dipendenti siano versate tempestivamente all’erario.

Dichiarazione fraudolenta: L’articolo 2 del D.Lgs. n. 74/2000 stabilisce che chiunque, al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto, mediante l’uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, indichi elementi passivi fittizi nelle dichiarazioni annuali, è punito con la reclusione da un anno e sei mesi a sei anni. Questo reato implica la falsificazione delle dichiarazioni fiscali per ridurre l’imposta dovuta.

Sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte: L’articolo 11 del D.Lgs. n. 74/2000 prevede che chiunque, al fine di sottrarsi al pagamento di imposte sui redditi o sul valore aggiunto ovvero di interessi o sanzioni amministrative di ammontare complessivo superiore a 50.000 euro, aliena simulatamente o compie altri atti fraudolenti sui propri o sugli altrui beni idonei a rendere, in tutto o in parte, inefficace la procedura di riscossione coattiva, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni.

Le sanzioni penali per i reati tributari non si limitano alla reclusione. Gli amministratori condannati per questi reati possono anche affrontare sanzioni accessorie, come l’interdizione dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese, l’incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione e la perdita del diritto di elettorato attivo e passivo. Queste sanzioni accessorie hanno un impatto significativo sulla vita professionale e personale degli amministratori.

Il Codice Penale italiano prevede ulteriori sanzioni per la bancarotta fraudolenta, applicabili in caso di fallimento della società. L’articolo 216 del Regio Decreto 16 marzo 1942, n. 267 (Legge Fallimentare), stabilisce che gli amministratori che hanno dissipato o distratto i beni della società, esposto passività inesistenti o occultato parte dell’attivo possono essere puniti con la reclusione da tre a dieci anni. Questo reato si configura quando l’amministratore compie atti fraudolenti che contribuiscono al dissesto finanziario della società.

Oltre alle sanzioni penali, le violazioni delle normative fiscali comportano anche sanzioni amministrative. Il Decreto Legislativo 18 dicembre 1997, n. 471, prevede sanzioni amministrative per la mancata dichiarazione dei redditi che possono variare dal 120% al 240% dell’imposta dovuta. Inoltre, l’omissione o l’errata dichiarazione delle imposte può comportare sanzioni pecuniarie aggiuntive, interessi di mora e l’iscrizione di ipoteche legali sui beni degli amministratori per garantire il pagamento delle imposte dovute.

Le conseguenze legali per gli accomandatari non si limitano alle sanzioni penali e amministrative. La reputazione finanziaria degli amministratori può essere compromessa, influenzando negativamente il loro rating creditizio e limitando l’accesso a finanziamenti futuri. Le agenzie di credito registrano i mancati pagamenti e le procedure esecutive nei report di credito, rendendo difficile per gli amministratori ottenere prestiti, mutui e altre forme di credito.

In sintesi, le violazioni delle normative fiscali da parte degli accomandatari di una SAS comportano gravi conseguenze legali, incluse sanzioni penali, amministrative e accessorie. Gli accomandatari devono assicurarsi di rispettare rigorosamente le normative fiscali e di adottare tutte le misure necessarie per garantire la correttezza delle dichiarazioni fiscali e il tempestivo pagamento delle imposte. La consulenza di un avvocato esperto in diritto tributario è essenziale per navigare attraverso queste complessità e proteggere i diritti degli amministratori, evitando potenziali rischi legali e finanziari.

Domanda: Quali sono le responsabilità degli accomandanti?

Gli accomandanti di una Società in Accomandita Semplice (SAS) hanno un ruolo che comporta responsabilità limitate rispetto agli accomandatari, ma comunque significative e necessarie per il corretto funzionamento della società. Le loro responsabilità principali sono regolate dal Codice Civile italiano, in particolare dagli articoli 2313-2324. Vediamo in dettaglio quali sono queste responsabilità e come si applicano nella pratica.

Conferimento del capitale: Gli accomandanti sono tenuti a conferire il capitale promesso alla società. Questo conferimento può essere in denaro, beni o altre forme di capitale che contribuiscono al patrimonio della società. La loro responsabilità finanziaria è limitata a questo capitale conferito, il che significa che non rischiano ulteriori beni personali in caso di debiti della società. Tuttavia, il mancato conferimento del capitale promesso può portare a controversie legali e alla richiesta di risarcimento danni.

Non interferenza nella gestione: Una delle principali responsabilità degli accomandanti è quella di non interferire nella gestione quotidiana della società. Gli articoli 2318 e 2320 del Codice Civile stabiliscono che gli accomandanti non possono svolgere attività di gestione né rappresentare la società verso terzi. Qualora un accomandante partecipi attivamente alla gestione, perde la protezione della responsabilità limitata e diventa responsabile illimitatamente come un accomandatario. Questo significa che i creditori possono rivalersi sui beni personali dell’accomandante che assume ruoli gestionali.

Controllo e monitoraggio: Pur non potendo gestire la società, gli accomandanti hanno il diritto di esercitare il controllo sulle attività della società. Possono esaminare i libri contabili e ottenere informazioni sulla gestione aziendale durante le assemblee dei soci. Questo diritto di controllo è cruciale per assicurarsi che la gestione sia trasparente e che gli interessi degli accomandanti siano protetti. Gli accomandanti possono richiedere spiegazioni e chiarimenti sugli atti di gestione, ma non possono intervenire direttamente.

Responsabilità per specifici atti: Sebbene gli accomandanti abbiano responsabilità limitata, esistono situazioni specifiche in cui possono essere chiamati a rispondere in modo più ampio. Ad esempio, se un accomandante ha prestato garanzie personali per i debiti della società o ha stipulato contratti a proprio nome per conto della società, può essere tenuto responsabile per quegli specifici obblighi. Questo tipo di responsabilità non deriva dalla loro posizione di accomandanti, ma dalle azioni personali che hanno intrapreso.

Adempimento agli obblighi statutari: Gli accomandanti devono rispettare gli obblighi previsti dallo statuto della società. Questo include il rispetto delle decisioni prese dall’assemblea dei soci e la partecipazione alle riunioni. La mancata osservanza degli obblighi statutari può portare a sanzioni interne e alla perdita di diritti, come il diritto di voto o il diritto a partecipare agli utili.

Difesa dei diritti dei soci: Gli accomandanti hanno il diritto e la responsabilità di difendere i loro interessi all’interno della società. Questo include la partecipazione attiva alle assemblee dei soci, il voto sulle decisioni importanti e la richiesta di chiarimenti e trasparenza sulla gestione. Devono essere informati e coinvolti nelle decisioni strategiche che possono influenzare il valore del loro investimento e la stabilità della società.

Partecipazione agli utili: Gli accomandanti hanno diritto a una quota degli utili della società proporzionata al loro investimento. Tuttavia, la loro responsabilità si estende anche alla partecipazione alle perdite, limitatamente al capitale conferito. In caso di perdite, gli accomandanti possono vedere ridotto il valore del loro investimento, ma non possono essere chiamati a coprire le perdite con ulteriori conferimenti di capitale oltre quello iniziale.

Trasferimento della quota: Gli accomandanti hanno la possibilità di trasferire la loro quota di partecipazione, ma devono seguire le regole previste dallo statuto della società. Spesso, il trasferimento delle quote è soggetto all’approvazione degli altri soci o dell’assemblea dei soci, per garantire che nuovi soci siano accettabili per la società. Il mancato rispetto di queste procedure può invalidare il trasferimento e causare problemi legali.

Responsabilità fiscale limitata: Gli accomandanti non sono direttamente responsabili per le dichiarazioni fiscali della società, ma il loro investimento può essere influenzato dalle pratiche fiscali della società. Devono assicurarsi che gli accomandatari gestiscano correttamente gli obblighi fiscali per evitare che le sanzioni fiscali riducano il valore del loro investimento. Anche se non sono tenuti a versare direttamente le imposte della società, gli accomandanti possono subire le conseguenze di una cattiva gestione fiscale attraverso una riduzione degli utili distribuiti.

In conclusione, gli accomandanti di una SAS hanno una serie di responsabilità che, sebbene limitate rispetto agli accomandatari, sono cruciali per il funzionamento efficace e legale della società. La loro responsabilità principale è limitata al capitale conferito, ma devono comunque monitorare la gestione, partecipare attivamente alle assemblee dei soci e difendere i loro interessi. È essenziale che comprendano e rispettino i limiti del loro ruolo per evitare di assumere responsabilità aggiuntive che possono derivare dall’interferenza nella gestione o dalla stipulazione di contratti personali per conto della società. La consulenza legale continua è fondamentale per garantire che gli accomandanti agiscano in conformità con le leggi e lo statuto della società, proteggendo così i loro diritti e il loro investimento.

Domanda: In che modo gli accomandanti possono proteggere i loro investimenti?

Gli accomandanti possono proteggere i loro investimenti assicurandosi che la gestione della società sia affidata a accomandatari competenti e fidati. Devono monitorare regolarmente la situazione finanziaria della società, partecipando alle assemblee dei soci e esaminando i bilanci e le relazioni contabili. Anche se non partecipano alla gestione quotidiana, possono esercitare il loro diritto di controllo e richiedere informazioni sulla gestione della società. Questo li aiuta a prendere decisioni informate riguardo al loro investimento e a prevenire comportamenti negligenti o fraudolenti da parte degli accomandatari.

Domanda: Quali sono le implicazioni legali in caso di fallimento della SAS?

Il fallimento di una Società in Accomandita Semplice (SAS) comporta una serie di implicazioni legali che riguardano sia gli accomandatari che gli accomandanti. Queste implicazioni sono regolamentate dal Codice Civile italiano, dal Regio Decreto 16 marzo 1942, n. 267 (Legge Fallimentare) e da altre normative specifiche. Analizziamo in dettaglio le principali conseguenze legali del fallimento di una SAS.

Responsabilità degli accomandatari: Gli accomandatari, avendo responsabilità illimitata e solidale, sono i più esposti alle conseguenze del fallimento. In caso di insolvenza della società, i creditori possono rivalersi sui beni personali degli accomandatari per soddisfare le obbligazioni sociali. Questo implica che, una volta esaurito il patrimonio societario, i creditori possono procedere con il pignoramento dei beni personali degli accomandatari per recuperare i debiti residui. L’articolo 2313 del Codice Civile stabilisce questa responsabilità illimitata e solidale, rendendo gli accomandatari direttamente vulnerabili alle azioni esecutive dei creditori.

Procedura fallimentare: La procedura di fallimento è disciplinata dalla Legge Fallimentare (Regio Decreto 16 marzo 1942, n. 267). Quando una SAS viene dichiarata fallita, viene nominato un curatore fallimentare incaricato di gestire la liquidazione del patrimonio della società. Il curatore ha il compito di inventariare i beni, liquidarli e distribuire il ricavato tra i creditori secondo l’ordine di priorità stabilito dalla legge. Gli articoli 91 e seguenti della Legge Fallimentare descrivono in dettaglio le procedure da seguire per la dichiarazione di fallimento, la nomina del curatore e la gestione della liquidazione.

Bancarotta fraudolenta: Gli accomandatari possono essere soggetti a gravi conseguenze legali se vengono accusati di bancarotta fraudolenta. L’articolo 216 della Legge Fallimentare prevede pene severe per gli amministratori che hanno dissipato o distratto i beni della società, esposto passività inesistenti o occultato parte dell’attivo. La bancarotta fraudolenta è punita con la reclusione da tre a dieci anni. Questo reato si configura quando l’amministratore compie atti fraudolenti che contribuiscono al dissesto finanziario della società.

Responsabilità degli accomandanti: Gli accomandanti, avendo responsabilità limitata al capitale conferito, non rischiano i loro beni personali in caso di fallimento della società. Tuttavia, possono perdere il capitale investito nella società. Se un accomandante ha prestato garanzie personali per i debiti della società, può essere chiamato a rispondere per quegli specifici obblighi. Inoltre, se un accomandante ha partecipato attivamente alla gestione della società, può perdere la protezione della responsabilità limitata e diventare responsabile illimitatamente come un accomandatario.

Effetti sulla posizione fiscale: Il fallimento di una SAS comporta anche conseguenze fiscali. Il curatore fallimentare deve presentare tutte le dichiarazioni fiscali pendenti e saldare eventuali debiti fiscali. L’Agenzia delle Entrate può rivalersi sul patrimonio residuo della società e, se necessario, sui beni personali degli accomandatari per recuperare le imposte dovute. Il Decreto Legislativo 18 dicembre 1997, n. 471, prevede sanzioni per l’omesso versamento delle imposte che possono variare dal 120% al 240% dell’imposta dovuta, aumentando ulteriormente il peso delle conseguenze finanziarie per gli amministratori.

Conseguenze reputazionali: Il fallimento di una SAS può avere gravi conseguenze sulla reputazione degli accomandatari. Le agenzie di credito registrano i fallimenti e le procedure esecutive nei report di credito, influenzando negativamente il rating creditizio degli accomandatari. Questo può limitare l’accesso a finanziamenti futuri, rendendo difficile per gli amministratori ottenere prestiti, mutui e altre forme di credito. Inoltre, la reputazione professionale degli accomandatari può essere danneggiata, influenzando negativamente la loro carriera e le opportunità di business future.

Sanzioni amministrative e accessorie: Oltre alle pene detentive e pecuniarie, gli accomandatari condannati per reati connessi al fallimento possono affrontare sanzioni accessorie. Queste includono l’interdizione dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese, l’incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione e la perdita del diritto di elettorato attivo e passivo. Queste sanzioni accessorie, previste dagli articoli 235 e seguenti del Codice Penale, hanno un impatto significativo sulla vita professionale e personale degli amministratori.

Obblighi di collaborazione con il curatore: Durante la procedura fallimentare, gli accomandatari hanno l’obbligo di collaborare con il curatore fallimentare. Devono fornire tutte le informazioni necessarie per la liquidazione dei beni societari, consegnare i libri contabili e altri documenti rilevanti, e assistere il curatore nella gestione della procedura. La mancata collaborazione può comportare ulteriori sanzioni legali e aggravare le conseguenze del fallimento.

Possibilità di esdebitazione: In alcuni casi, gli accomandatari possono avvalersi delle procedure di esdebitazione previste dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019). L’esdebitazione consente di liberarsi dai debiti residui dopo la liquidazione del patrimonio, offrendo una sorta di “seconda opportunità” per i debitori onesti ma sfortunati. Tuttavia, questa procedura è complessa e richiede una gestione legale attenta e competente.

In sintesi, il fallimento di una SAS comporta gravi implicazioni legali per gli accomandatari, inclusa la responsabilità illimitata per i debiti societari, il rischio di bancarotta fraudolenta, conseguenze fiscali e reputazionali, e sanzioni amministrative e accessorie. Gli accomandanti, pur avendo responsabilità limitata, possono comunque subire perdite finanziarie significative e devono rispettare le procedure legali per evitare ulteriori rischi. La consulenza legale continua è essenziale per navigare attraverso le complessità della procedura fallimentare e proteggere i diritti e gli interessi dei soci.

Domanda: Quali sono gli obblighi di informazione e trasparenza verso i soci?

Gli accomandatari devono garantire la trasparenza e l’informazione verso i soci, convocando regolarmente le assemblee dei soci e fornendo informazioni accurate sulla gestione della società. Gli articoli 2381 e 2383 del Codice Civile disciplinano questi obblighi, imponendo agli amministratori di riferire periodicamente all’assemblea dei soci sull’andamento della gestione. La mancata osservanza di questi obblighi può portare a controversie legali e a responsabilità personali per gli accomandatari.

Domanda: Cosa succede se un accomandante assume un ruolo attivo nella gestione della società?

Se un accomandante assume un ruolo attivo nella gestione della società, perde la protezione della responsabilità limitata e diventa responsabile illimitatamente come un accomandatario. Questo è stabilito dall’articolo 2318 del Codice Civile, che prevede che l’accomandante che compie atti di gestione risponde illimitatamente delle obbligazioni sociali. Questo implica che i creditori possono rivalersi sui suoi beni personali in caso di insolvenza della società.

Domanda: Quali sono le principali differenze tra una SAS e altre forme societarie in termini di responsabilità?

Una delle principali differenze tra una SAS e altre forme societarie, come la Società a Responsabilità Limitata (SRL), è la responsabilità illimitata degli accomandatari. Nella SRL, la responsabilità dei soci è limitata al capitale sottoscritto, il che significa che i loro beni personali non sono a rischio in caso di debiti della società. In una SAS, invece, gli accomandatari rispondono illimitatamente per le obbligazioni sociali, esponendo i loro beni personali ai rischi associati alla gestione della società. Questo rende la SAS una forma societaria più rischiosa per gli accomandatari rispetto ad altre strutture giuridiche.

Domanda: Quali misure preventive possono adottare gli accomandatari per gestire i rischi?

Gli accomandatari possono adottare diverse misure preventive per gestire i rischi associati alla loro responsabilità illimitata. Queste includono la stipula di polizze assicurative per coprire eventuali perdite finanziarie, la gestione prudente delle risorse della società e l’adozione di procedure interne di controllo e compliance. Inoltre, è importante mantenere una comunicazione trasparente con i creditori e i soci, garantendo che tutte le operazioni siano documentate accuratamente e che le decisioni siano prese in modo informato e responsabile. La consulenza di un avvocato esperto in diritto societario è essenziale per implementare queste misure preventive e garantire una gestione conforme alle leggi.

Esempi pratici di implicazioni legali in caso di fallimento di una SAS

Esempio 1: La SAS “Edilizia Roma” La “Edilizia Roma” è una società in accomandita semplice operante nel settore delle costruzioni. Nel 2021, a causa di una gestione finanziaria inefficace e di investimenti imprudenti, la società accumula debiti significativi verso fornitori e dipendenti, arrivando a un totale di 600.000 euro. Gli accomandatari, Mario e Luigi Rossi, cercano di rinegoziare i debiti ma non riescono a trovare un accordo soddisfacente. Di conseguenza, la società viene dichiarata fallita.

Responsabilità degli accomandatari: I creditori, avendo esaurito il patrimonio della società (che copre solo 200.000 euro dei debiti), si rivolgono ai beni personali di Mario e Luigi Rossi per recuperare i rimanenti 400.000 euro. Gli accomandatari devono vendere proprietà personali, tra cui un appartamento e un’auto, per coprire i debiti. Inoltre, il curatore fallimentare accusa Mario Rossi di bancarotta fraudolenta per aver distratto fondi aziendali per spese personali, comportando ulteriori procedimenti legali.

Esempio 2: La SAS “Tecnologia Milano” La “Tecnologia Milano” è una SAS che produce componenti elettronici. Nel 2020, la società subisce perdite ingenti a causa di contratti non redditizi e di una gestione inadeguata delle risorse. Gli accomandatari, Giovanni e Paolo Bianchi, tentano di salvare la società ottenendo nuovi finanziamenti, ma senza successo. A seguito delle pressioni dei creditori, la società viene dichiarata fallita.

Conseguenze legali: Il curatore fallimentare nomina un perito per valutare i beni della società, che si rivelano insufficienti a coprire i debiti totali di 800.000 euro. Giovanni e Paolo Bianchi sono costretti a rispondere con i loro beni personali, incluso un negozio e conti bancari, per coprire il deficit. Durante la procedura fallimentare, emerge che Giovanni Bianchi aveva falsificato alcune dichiarazioni fiscali per ottenere prestiti più facilmente, comportando accuse di frode fiscale e ulteriori sanzioni penali.

Esempio 3: La SAS “Moda Firenze” La “Moda Firenze” è una società in accomandita semplice che opera nel settore dell’abbigliamento. A causa della crisi economica e di una drastica diminuzione delle vendite, la società accumula debiti per 500.000 euro verso fornitori e istituti bancari. Gli accomandatari, Lucia e Marco Verdi, tentano di ristrutturare il debito ma senza successo. La società viene dichiarata fallita.

Implicazioni fiscali: Il curatore fallimentare scopre che la società non ha versato l’IVA per diversi periodi fiscali, accumulando ulteriori debiti fiscali di 100.000 euro. L’Agenzia delle Entrate avvia azioni legali contro Lucia e Marco Verdi per il recupero delle imposte dovute. Oltre a dover liquidare i loro beni personali per coprire i debiti, gli accomandatari affrontano sanzioni amministrative per l’omesso versamento dell’IVA, aumentando ulteriormente il loro carico finanziario.

Esempio 4: La SAS “Alimentari Napoli” La “Alimentari Napoli” è una SAS che gestisce una catena di negozi di alimentari. Nel 2019, a causa di una concorrenza feroce e di decisioni di gestione sbagliate, la società non riesce a onorare i suoi debiti, che ammontano a 700.000 euro. Gli accomandatari, Carlo e Andrea Russo, vedono la società dichiarata fallita.

Conseguenze reputazionali: A seguito del fallimento, Carlo e Andrea Russo vedono il loro rating creditizio gravemente danneggiato. Le agenzie di credito registrano il fallimento e le azioni esecutive, influenzando negativamente la loro capacità di ottenere finanziamenti futuri. Questo limita le loro possibilità di avviare nuove attività imprenditoriali o di ottenere mutui per l’acquisto di proprietà personali. Inoltre, la loro reputazione professionale viene compromessa, influenzando negativamente le loro prospettive di carriera.

Conclusioni e Come Possiamo Aiutarti In Studio Monardo, Gli Avvocati Specializzati In Cancellazione Debiti SAS

Il fallimento di una Società in Accomandita Semplice (SAS) rappresenta un evento critico con implicazioni legali e finanziarie significative per gli accomandatari. Questi ultimi, essendo responsabili illimitatamente e solidalmente per le obbligazioni della società, possono trovarsi a dover rispondere con il proprio patrimonio personale per i debiti della società. In tale contesto, la presenza di un avvocato esperto in cancellazione debiti è fondamentale per gestire efficacemente il processo di fallimento e per proteggere i diritti e gli interessi degli accomandatari.

L’avvocato esperto in cancellazione debiti SAS offre un’assistenza indispensabile sin dalle prime fasi del procedimento fallimentare. Prima che la società venga dichiarata fallita, l’avvocato può aiutare a esplorare tutte le possibili soluzioni per evitare il fallimento, come la ristrutturazione del debito, la negoziazione con i creditori e la ricerca di finanziamenti alternativi. Un esempio concreto può essere tratto dalla SAS “Edilizia Roma”, dove un avvocato potrebbe aver aiutato gli accomandatari a negoziare un piano di rientro con i fornitori, riducendo la necessità di liquidare beni personali.

Una volta che il fallimento è inevitabile, l’avvocato gioca un ruolo cruciale nel rappresentare gli accomandatari nel procedimento fallimentare. La procedura fallimentare prevede numerosi adempimenti legali, inclusa la consegna dei libri contabili, la presentazione delle dichiarazioni fiscali pendenti e la collaborazione con il curatore fallimentare. Gli articoli 91 e seguenti della Legge Fallimentare descrivono queste procedure in dettaglio. Un avvocato esperto assicura che tutte queste operazioni vengano svolte correttamente, evitando ulteriori sanzioni e complicazioni legali. Nell’esempio della “Tecnologia Milano”, un avvocato avrebbe potuto assistere Giovanni e Paolo Bianchi nel gestire la procedura di liquidazione e nel rispondere alle accuse di frode fiscale.

L’avvocato può anche fornire una difesa legale contro le accuse di bancarotta fraudolenta. Questo reato, disciplinato dall’articolo 216 della Legge Fallimentare, comporta pene severe che possono includere la reclusione da tre a dieci anni. La difesa legale competente è essenziale per contestare le accuse e per dimostrare che gli accomandatari hanno agito in buona fede e con la dovuta diligenza. Nel caso della “Moda Firenze”, un avvocato esperto potrebbe aver fornito una difesa efficace a Lucia e Marco Verdi, dimostrando che l’omesso versamento dell’IVA era dovuto a circostanze straordinarie e non a intenzioni fraudolente.

Oltre alla difesa legale, l’avvocato esperto in cancellazione debiti SAS può assistere gli accomandatari nella gestione delle conseguenze fiscali del fallimento. Il Decreto Legislativo 18 dicembre 1997, n. 471, prevede sanzioni per l’omesso versamento delle imposte che possono variare dal 120% al 240% dell’imposta dovuta. L’avvocato può negoziare con l’Agenzia delle Entrate per ridurre le sanzioni e per stabilire piani di pagamento che allevino il carico finanziario sugli accomandatari. Questo tipo di assistenza è particolarmente rilevante nel caso della “Alimentari Napoli”, dove l’avvocato potrebbe aiutare Carlo e Andrea Russo a gestire le sanzioni fiscali e a negoziare termini di pagamento più favorevoli.

Un’altra area critica in cui l’avvocato fornisce supporto è la protezione della reputazione finanziaria degli accomandatari. Il fallimento e le azioni esecutive possono influenzare negativamente il rating creditizio degli accomandatari, limitando l’accesso a finanziamenti futuri. Le agenzie di credito registrano i fallimenti e le azioni esecutive nei report di credito, rendendo difficile per gli accomandatari ottenere prestiti, mutui e altre forme di credito. Un avvocato esperto può lavorare per ripristinare la reputazione creditizia degli accomandatari, negoziando con i creditori per la rimozione delle informazioni negative una volta che i debiti sono stati saldati. Questo tipo di intervento è cruciale per aiutare gli accomandatari a riprendersi finanziariamente e a ricostruire la loro credibilità creditizia.

Infine, la consulenza legale continua è essenziale per adottare misure preventive che evitino future difficoltà finanziarie. Un avvocato esperto in diritto societario può assistere gli accomandatari nella pianificazione fiscale e nella gestione delle responsabilità legali, fornendo una formazione continua sulle normative fiscali e civili e aiutando a implementare politiche di compliance interna. Questo approccio preventivo può aiutare gli accomandatari a evitare errori costosi e a garantire che tutte le procedure siano seguite correttamente, riducendo il rischio di future inadempienze.

In conclusione, il fallimento di una SAS rappresenta un evento con implicazioni legali e finanziarie significative per gli accomandatari. La responsabilità illimitata e solidale espone i loro beni personali ai rischi associati alla gestione della società, rendendo indispensabile la presenza di un avvocato esperto in cancellazione debiti SAS. L’avvocato offre un’assistenza completa, dalla gestione delle prime fasi del fallimento alla difesa legale contro le accuse di bancarotta fraudolenta, dalla negoziazione con l’Agenzia delle Entrate alla protezione della reputazione creditizia. In un contesto legale e finanziario sempre più complesso, essere informati e preparati con l’assistenza di un professionista qualificato può fare la differenza tra il successo e il fallimento nella gestione dei debiti. La consulenza legale continua non solo aiuta a gestire le conseguenze immediate del fallimento, ma fornisce anche le basi per una gestione più prudente e conforme alle normative future, proteggendo così i diritti e gli interessi degli accomandatari.

In tal senso, l’avvocato Monardo, coordina avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale nell’ambito del diritto bancario e tributario, è gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), è iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia e figura tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi).

Ha conseguito poi l’abilitazione professionale di Esperto Negoziatore della Crisi di Impresa (D.L. 118/2021).

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Giuseppe Monardo

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