Nuova Legge Sovraindebitamento: Come Funziona

La nuova Legge sul Sovraindebitamento, introdotta inizialmente dalla Legge 3/2012, ha subito un significativo aggiornamento con l’entrata in vigore del Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza. Questa evoluzione normativa ha mirato a rendere più efficaci e accessibili le procedure per gestire le situazioni di sovraindebitamento, offrendo ai debitori un quadro normativo più chiaro e strumenti più flessibili per uscire da condizioni finanziarie critiche.

Il sovraindebitamento si riferisce alla situazione in cui privati, piccole imprese, professionisti e altre entità non riescono più a far fronte ai propri obblighi finanziari a causa di un disallineamento tra le loro entrate e uscite. Secondo i dati, questa condizione può riguardare una vasta gamma di soggetti, inclusi i consumatori, i lavoratori autonomi, i professionisti, le piccole imprese non fallibili, le aziende agricole e gli enti no profit. La normativa si applica anche ai familiari della persona sovraindebitata, soci illimitatamente responsabili di società come Snc, Sas e Spa, e start-up innovative.

La Legge 3/2012, conosciuta come la “Legge sul Sovraindebitamento”, ha introdotto per la prima volta in Italia un quadro giuridico per affrontare questa problematica. La legge aveva l’obiettivo di permettere ai debitori di ristrutturare i loro debiti e di ottenere una cancellazione parziale o totale di essi attraverso procedure specifiche. Tra queste, la liquidazione controllata del sovraindebitato e il piano del consumatore erano tra le più rilevanti.

La liquidazione controllata del sovraindebitato, o liquidazione del patrimonio, permette ai debitori di pagare i propri debiti attraverso la vendita del proprio patrimonio. Questo approccio è destinato a situazioni particolarmente difficili, dove il debitore non ha altre risorse per soddisfare i creditori. Una delle caratteristiche di questa procedura è che, se dalla vendita del patrimonio si ricava una cifra irrisoria, la differenza può essere pagata in rate comode per diversi anni.

Il piano del consumatore è una procedura riservata alle persone fisiche, che consente di proporre ai creditori un piano di pagamento sostenibile rispetto ai propri redditi. Questo piano deve essere approvato da un giudice e si applica a individui con una busta paga o un reddito certo. La sua approvazione permette al debitore di ristrutturare i propri debiti in modo da renderli gestibili, consentendo di mantenere una vita dignitosa.

Con l’introduzione del Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza, la normativa ha subito delle modifiche significative. Questo nuovo codice ha riformato il quadro legislativo, introducendo procedure più dettagliate e ampliando la platea dei beneficiari. Una delle principali novità riguarda l’introduzione delle procedure familiari di sovraindebitamento, che permettono ai membri indebitati della stessa famiglia di avviare un’unica procedura, riducendo così i costi e i tempi, ed evitando di aprire singole procedure per ciascun membro, come richiesto dalla precedente legge.

Un altro elemento chiave del nuovo codice è la definizione dei criteri di “meritevolezza” per accedere alle procedure di sovraindebitamento. Il debitore non deve aver effettuato frodi ai creditori, né deve aver creato la situazione di sovraindebitamento con dolo o comportamenti scellerati. Inoltre, il merito creditizio prevede che siano puniti quegli istituti di credito che hanno concesso prestiti pur essendo a conoscenza della difficile situazione debitoria del richiedente.

La legge prevede anche la possibilità di accedere all’esdebitazione senza utilità, una forma di liberazione dai debiti rivolta a particolari categorie di soggetti sovraindebitati considerati meritevoli. Attraverso questa procedura, il debitore può cancellare tutte le proprie pendenze, indipendentemente dalla soddisfazione parziale o nulla dei creditori. Tuttavia, il beneficiario è obbligato ad avvisare i creditori qualora, nei quattro anni successivi al provvedimento del giudice, risultasse in possesso di utilità tali da consentirgli il pagamento del debito in misura non inferiore al 10%. Questa procedura richiede una domanda presso il giudice competente e, sebbene non sia necessaria, è consigliata l’assistenza di un professionista per gestire i passaggi delicati e complessi della procedura.

Il Codice della Crisi ha anche innovato il processo di riabilitazione del richiedente. La liquidazione del patrimonio deve durare al massimo tre anni e non richiede una specifica domanda di esdebitazione: alla fine del periodo di liquidazione, in assenza di motivi ostativi, l’esdebitazione viene richiesta automaticamente, rendendola un passaggio automatico del processo.

Le nuove normative hanno anche stabilito che i debiti contratti per spese mediche non accessibili altrimenti, o debiti legati alla ludopatia, possono essere considerati per le procedure di esdebitamento. Questo riconoscimento offre un’ulteriore protezione per i debitori che si trovano in difficoltà a causa di circostanze eccezionali.

In sintesi, la nuova Legge sul Sovraindebitamento, rafforzata dal Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza, rappresenta un avanzamento significativo per il sistema giuridico italiano. Essa fornisce un quadro più completo e accessibile per aiutare i debitori a ristrutturare i loro debiti e ottenere una cancellazione parziale o totale, offrendo loro una seconda possibilità per ripristinare la propria situazione finanziaria e vivere una vita dignitosa.

Ma andiamo nei dettagli con domande e risposte.

Cos’è il sovraindebitamento secondo la legge?

Il sovraindebitamento, secondo la legge, rappresenta una condizione finanziaria critica in cui un soggetto – che può essere un individuo, una piccola impresa, un professionista o un’altra entità non fallibile – non è più in grado di far fronte ai propri obblighi debitori a causa di un eccessivo squilibrio tra le proprie entrate e uscite. Questa situazione viene giuridicamente riconosciuta e disciplinata dalla Legge 3/2012, nota anche come “Legge sul Sovraindebitamento”, e successivamente riformata dal Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza.

Il concetto di sovraindebitamento è stato introdotto per affrontare un problema sempre più diffuso nella società moderna, dove un numero crescente di individui e piccoli imprenditori si trova incapace di gestire il proprio carico debitorio a causa di vari fattori economici e personali. La normativa è quindi concepita per offrire una via d’uscita legale e strutturata per coloro che si trovano in tali difficoltà, permettendo loro di riorganizzare i debiti e, in alcuni casi, ottenere una cancellazione parziale o totale degli stessi.

Secondo la legge, il sovraindebitamento è definito come una situazione in cui il debitore non riesce più a soddisfare regolarmente le proprie obbligazioni a causa di un eccessivo carico di debiti rispetto alle proprie capacità di pagamento. Questo può derivare da vari motivi, tra cui una gestione finanziaria non oculata, spese impreviste come costi medici elevati, perdita di lavoro, o altre circostanze che comportano una riduzione significativa delle entrate o un aumento sostanziale delle spese.

La Legge 3/2012 ha introdotto specifiche procedure per affrontare il sovraindebitamento, tra cui la liquidazione controllata del sovraindebitato e il piano del consumatore. La liquidazione controllata prevede che il debitore possa soddisfare i creditori attraverso la liquidazione del proprio patrimonio, con l’obiettivo di pagare il massimo possibile in base alle proprie capacità economiche. Questo processo è particolarmente utile in situazioni dove il debitore possiede beni che possono essere venduti per ridurre il debito, anche se il valore dei beni è insufficiente a coprire l’intero ammontare del debito.

Il piano del consumatore, invece, è una procedura che consente alle persone fisiche di proporre ai creditori un piano di pagamento che sia sostenibile rispetto ai propri redditi. Questo piano deve essere approvato da un giudice e si applica a coloro che hanno una fonte di reddito certa, come uno stipendio o una pensione. L’obiettivo è permettere al debitore di ripagare i propri debiti in modo sostenibile, senza compromettere la possibilità di condurre una vita dignitosa.

Con l’introduzione del Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza, il quadro normativo è stato ampliato e migliorato. Una delle principali innovazioni è l’introduzione delle procedure familiari di sovraindebitamento, che permettono ai membri di una stessa famiglia di avviare un’unica procedura, riducendo così i costi e i tempi necessari per risolvere la crisi debitoria. Questo è particolarmente utile in situazioni in cui il sovraindebitamento deriva da circostanze comuni, come può accadere in caso di spese mediche elevate per un membro della famiglia.

Un’altra novità importante è l’esdebitazione senza utilità, una forma di cancellazione dei debiti che può essere applicata a particolari categorie di debitori considerati meritevoli. Questa procedura permette al debitore di cancellare tutti i debiti, anche se non ha risorse sufficienti per soddisfare i creditori. Tuttavia, il debitore deve impegnarsi a segnalare qualsiasi miglioramento della propria situazione economica nei quattro anni successivi alla procedura, che potrebbe permettere il pagamento di almeno una parte dei debiti.

La legge prevede anche il merito creditizio, che implica una valutazione della condotta delle istituzioni finanziarie. Questo significa che le banche e le finanziarie che hanno concesso prestiti irresponsabilmente, pur essendo a conoscenza delle difficoltà economiche del debitore, possono essere ritenute parzialmente responsabili. Questo principio mira a responsabilizzare i creditori e a prevenire la concessione di prestiti a soggetti già in difficoltà finanziaria.

In sintesi, il sovraindebitamento secondo la legge è una condizione in cui un debitore non è più in grado di adempiere alle proprie obbligazioni finanziarie a causa di un eccessivo carico di debiti rispetto alle proprie capacità economiche. La normativa offre una serie di strumenti e procedure per aiutare i debitori a riorganizzare i propri debiti e, in alcuni casi, ottenere una cancellazione parziale o totale degli stessi. Questo quadro normativo è essenziale per fornire una seconda possibilità a coloro che si trovano in difficoltà finanziarie, permettendo loro di ripristinare la propria situazione economica e di condurre una vita dignitosa.

Qual è l’obiettivo principale della legge sul sovraindebitamento?

L’obiettivo principale della legge sul sovraindebitamento è permettere al debitore di pagare quanto possibile in base alle proprie possibilità, mantenendo comunque una vita dignitosa. Allo stesso tempo, la legge consente di cancellare il debito che non può essere pagato in alcun modo, attraverso un processo chiamato “esdebitazione”.

Chi sono i soggetti non fallibili che possono accedere alle procedure di sovraindebitamento?

I soggetti non fallibili includono:

  • Consumatori (persone fisiche senza Partita IVA come dipendenti, pensionati, disoccupati, ecc.).
  • Lavoratori autonomi.
  • Professionisti iscritti ad albi e ruoli.
  • Piccole imprese non fallibili.
  • Aziende agricole e imprenditori agricoli.
  • Eredi di un imprenditore defunto.
  • Start-up innovative.
  • Enti no profit.
  • Enti pubblici.
  • Familiari della persona sovraindebitata.
  • Soci illimitatamente responsabili di Snc, Sas e Spa.

Ma andiamo nel dettaglio:

Consumatori

I consumatori sono persone fisiche senza Partita IVA, come dipendenti, pensionati e disoccupati. Questi individui, non operando come imprese, non rientrano nelle categorie di soggetti che possono essere dichiarati falliti secondo la legge fallimentare. Tuttavia, possono accumulare debiti significativi attraverso mutui, prestiti personali, carte di credito e altre forme di finanziamento.

Lavoratori Autonomi e Professionisti

Lavoratori autonomi e professionisti iscritti ad albi e ruoli, come avvocati, medici, ingegneri e architetti, possono accedere alle procedure di sovraindebitamento. Nonostante possano gestire attività economicamente rilevanti, queste figure professionali non sono soggette alle normali procedure fallimentari a meno che non operino attraverso strutture societarie fallibili.

Piccole Imprese Non Fallibili

Le piccole imprese che non superano determinate soglie di fatturato, attivo patrimoniale e debiti possono anch’esse accedere alle procedure di sovraindebitamento. Le soglie di fallibilità prevedono che:

  • L’ammontare dei debiti non deve superare i 500.000 euro.
  • I ricavi lordi non devono superare i 200.000 euro negli ultimi tre anni.
  • Gli attivi dello stato patrimoniale non devono superare i 300.000 euro negli ultimi tre anni.

Aziende Agricole e Imprenditori Agricoli

Le aziende agricole e gli imprenditori agricoli sono specificamente esclusi dalle procedure fallimentari per via della natura della loro attività e delle peculiarità del settore agricolo. Questi soggetti, tuttavia, possono affrontare difficoltà finanziarie significative e quindi rientrare nelle procedure di sovraindebitamento.

Eredi di un Imprenditore Defunto

Gli eredi di un imprenditore defunto che hanno ereditato debiti non sono soggetti a fallimento, ma possono trovarsi in situazioni di sovraindebitamento. La legge permette loro di accedere alle procedure di sovraindebitamento per gestire i debiti ereditati.

Start-up Innovative

Le start-up innovative, per la loro natura e il tipo di supporto legislativo e finanziario che ricevono, possono accedere alle procedure di sovraindebitamento. Questo permette a nuove imprese tecnologiche e innovative di avere una possibilità di ristrutturare i debiti e continuare le loro attività.

Enti No Profit

Gli enti no profit, come onlus, associazioni di volontariato e altri enti non commerciali, non sono soggetti a fallimento. Tuttavia, possono accumulare debiti nel corso delle loro attività di servizio pubblico o beneficenza e possono quindi accedere alle procedure di sovraindebitamento.

Enti Pubblici

Gli enti pubblici, sebbene non fallibili, possono trovarsi in difficoltà finanziarie. Le procedure di sovraindebitamento offrono una struttura legale per gestire tali situazioni, consentendo a questi enti di ristrutturare i loro debiti in modo efficace.

Familiari della Persona Sovraindebitata

Il Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza ha esteso le procedure di sovraindebitamento anche ai familiari della persona sovraindebitata, inclusi coniugi, membri della coppia di fatto, parti dell’unione civile, parenti entro il quarto grado e affini fino al secondo grado. Questa estensione permette di trattare i debiti comuni e offre una soluzione più integrata e meno frammentata per le famiglie in difficoltà finanziarie.

Soci Illimitatamente Responsabili

I soci illimitatamente responsabili di società come Snc (Società in nome collettivo), Sas (Società in accomandita semplice) e alcune tipologie di Spa (Società per azioni) possono accedere alle procedure di sovraindebitamento. Questi soci rispondono con il loro patrimonio personale per i debiti della società, rendendoli idonei per le procedure di sovraindebitamento quando la società non è soggetta a fallimento.

In conclusione, i soggetti non fallibili che possono accedere alle procedure di sovraindebitamento sono numerosi e diversificati. La legge offre un quadro normativo flessibile e inclusivo che consente a una vasta gamma di individui e entità di affrontare e risolvere situazioni di crisi finanziaria senza essere soggetti alle rigide procedure fallimentari. Questa inclusività è essenziale per garantire che tutte le persone in difficoltà abbiano accesso a strumenti legali efficaci per gestire i loro debiti e ritrovare una stabilità finanziaria.

Quali sono i principali presupposti per accedere alle procedure di sovraindebitamento?

Per accedere alle procedure di sovraindebitamento previste dalla nuova legge, è necessario soddisfare una serie di presupposti fondamentali che garantiscono l’idoneità del richiedente e la correttezza del processo. La legge stabilisce criteri chiari e dettagliati per determinare chi può beneficiare di queste procedure, con l’obiettivo di fornire un sostegno effettivo a coloro che si trovano in una situazione di difficoltà economica insostenibile.

Uno dei principali presupposti per accedere alle procedure di sovraindebitamento è l’effettivo stato di sovraindebitamento del richiedente. Questo significa che il debitore deve trovarsi in una condizione in cui le sue entrate non sono sufficienti per far fronte ai debiti accumulati, creando una situazione di squilibrio finanziario. Il sovraindebitamento può riguardare diverse categorie di debiti, inclusi quelli verso banche, finanziarie, fornitori, e altre obbligazioni contrattuali.

Un altro requisito essenziale è che il debitore non deve essere fallibile secondo i criteri stabiliti dalla legge fallimentare. Questo significa che la procedura è riservata ai soggetti che, per varie ragioni, non possono essere dichiarati falliti. Tra i soggetti non fallibili rientrano i consumatori (persone fisiche senza Partita IVA, come dipendenti, pensionati, disoccupati), i lavoratori autonomi, i professionisti iscritti ad albi e ruoli, le piccole imprese non fallibili, le aziende agricole, gli enti no profit e gli enti pubblici. Inoltre, il Codice della Crisi ha esteso la possibilità di accedere alle procedure di sovraindebitamento anche ai familiari della persona sovraindebitata e ai soci illimitatamente responsabili di società come Snc, Sas e Spa.

Le soglie di fallibilità costituiscono un altro criterio determinante per l’accesso alle procedure di sovraindebitamento. Questi limiti includono:

  • L’ammontare dei debiti non deve superare i 500.000 euro.
  • I ricavi lordi non devono superare i 200.000 euro negli ultimi tre anni precedenti alla richiesta della procedura.
  • Gli attivi dello stato patrimoniale non devono superare i 300.000 euro, sempre nei tre anni precedenti alla domanda.

Un presupposto cruciale è che il debitore non deve aver messo in atto tentativi di frode verso i creditori. Questo implica che non devono esserci stati comportamenti fraudolenti o intenzionali volti a sottrarre beni dal patrimonio disponibile per il pagamento dei debiti. Ad esempio, la vendita di immobili o la trasferimento di fondi all’estero con l’intento di evitare il pagamento dei creditori può compromettere la possibilità di accedere alle procedure di sovraindebitamento.

La meritevolezza del debitore è un altro aspetto importante introdotto dal Codice della Crisi. Per essere considerato meritevole, il debitore non deve aver creato la situazione di sovraindebitamento con dolo o comportamenti scellerati. Inoltre, deve dimostrare di aver agito in buona fede e di aver fatto il possibile per evitare il sovraindebitamento.

Il merito creditizio è un criterio aggiuntivo che si applica ai creditori. La legge prevede che siano “puniti” quegli istituti di credito che hanno concesso prestiti pur essendo a conoscenza della difficile situazione debitoria del richiedente. Questo principio mira a responsabilizzare anche le banche e le finanziarie, evitando che concedano prestiti irresponsabili a soggetti già in difficoltà.

Infine, per accedere alle procedure di sovraindebitamento, è necessario presentare una domanda formale presso il tribunale competente, accompagnata da tutta la documentazione richiesta. Questa include la dichiarazione dei redditi, l’elenco dei debiti e dei creditori, la descrizione del patrimonio, e qualsiasi altra informazione rilevante che possa dimostrare lo stato di sovraindebitamento del richiedente. La corretta compilazione e presentazione di questa documentazione è fondamentale per il buon esito della richiesta.

In sintesi, i principali presupposti per accedere alle procedure di sovraindebitamento sono:

  • Essere in effettivo stato di sovraindebitamento.
  • Non essere fallibile secondo i criteri della legge fallimentare.
  • Rispetto delle soglie di fallibilità.
  • Assenza di tentativi di frode verso i creditori.
  • Meritevolezza del debitore, dimostrando buona fede e assenza di dolo.
  • Responsabilità del merito creditizio dei creditori.
  • Presentazione di una domanda formale con tutta la documentazione necessaria presso il tribunale competente.

La complessità di questi requisiti e la necessità di una documentazione accurata rendono fondamentale il supporto di un avvocato esperto in sovraindebitamento. Un professionista qualificato può aiutare il debitore a navigare attraverso queste procedure, garantendo che tutte le azioni siano conformi alle leggi vigenti e aumentando le possibilità di successo nella richiesta di esdebitazione o di accesso alle altre procedure previste dalla legge.

Quali sono le principali procedure previste dalla legge sul sovraindebitamento?

Le principali procedure sono:

  • Liquidazione controllata del sovraindebitato: Consente di pagare i debiti con la liquidazione del patrimonio, con la possibilità di rateizzare la differenza non coperta.
  • Piano del Consumatore: Riservato alle persone fisiche, permette di proporre un piano di pagamenti sostenibile rispetto ai redditi del debitore, che deve essere approvato dal Giudice.
  • Concordato minore: Riservato a imprese e professionisti, prevede la proposta di un piano sostenibile ai creditori, che diventa effettivo se approvato dal 50% di essi.

È possibile accedere alla legge in ogni fase della crisi del debito?

ì, è possibile accedere alla legge sul sovraindebitamento in ogni fase della crisi del debito, il che rappresenta uno degli aspetti più flessibili e vantaggiosi della normativa. Questo significa che i debitori possono richiedere assistenza legale e avviare le procedure previste dalla legge in vari momenti del loro percorso di difficoltà finanziaria, indipendentemente dal livello di gravità o dallo stadio della crisi. Analizziamo in dettaglio come e quando è possibile intervenire in diverse fasi della crisi del debito.

Fase Iniziale della Crisi del Debito

Nella fase iniziale, i debitori possono avvertire i primi segnali di difficoltà finanziaria, come ritardi nei pagamenti o difficoltà a rispettare le scadenze dei prestiti. È in questo momento che l’intervento precoce può essere più vantaggioso. Avviare una procedura di sovraindebitamento in questa fase può prevenire l’aggravarsi della situazione e limitare i danni finanziari. La possibilità di rinegoziare i debiti con i creditori e di impostare un piano di pagamento sostenibile può aiutare a mantenere una situazione finanziaria gestibile.

Fase di Deterioramento Finanziario

Quando la situazione finanziaria inizia a deteriorarsi ulteriormente, i debitori possono affrontare azioni più aggressive da parte dei creditori, come solleciti di pagamento, aumento degli interessi di mora e la possibilità di segnalazioni negative nelle centrali rischi. Anche in questa fase, la legge sul sovraindebitamento offre strumenti di intervento. I debitori possono richiedere l’assistenza di un Organismo di Composizione della Crisi (OCC) per avviare le procedure necessarie a ristrutturare i debiti e presentare un piano di pagamento approvato dal giudice, il che può bloccare temporaneamente le azioni esecutive dei creditori.

Fase di Esecuzione Forzata

Nella fase più avanzata della crisi del debito, i creditori possono avviare azioni di esecuzione forzata come pignoramenti di beni mobili e immobili, blocchi dei conti correnti e trattenute sullo stipendio. Anche in questo stadio avanzato, la normativa sul sovraindebitamento consente l’intervento. I debitori possono chiedere al giudice la sospensione delle azioni esecutive mentre viene esaminata la loro richiesta di sovraindebitamento. Questo può dare un sollievo immediato e temporaneo, permettendo al debitore di riorganizzare le proprie finanze sotto la supervisione del tribunale.

Fase di Insolvenza e Fallimento Imminente

Per i debitori che si trovano sull’orlo dell’insolvenza o che temono di essere dichiarati falliti, la legge sul sovraindebitamento rappresenta un’ultima ancora di salvezza. Anche se non rientrano nelle categorie fallibili, possono comunque beneficiare delle procedure di sovraindebitamento per evitare conseguenze più drastiche. Le opzioni disponibili includono la liquidazione controllata del patrimonio, che consente di liquidare i beni del debitore sotto la supervisione del giudice per pagare i creditori. In questa fase, la possibilità di ottenere l’esdebitazione, ovvero la cancellazione dei debiti residui, può offrire una soluzione definitiva e consentire un nuovo inizio finanziario.

Benefici dell’Intervento in Ogni Fase

L’accesso alla legge sul sovraindebitamento in ogni fase della crisi del debito offre numerosi benefici ai debitori. Prima di tutto, la flessibilità delle procedure consente di intervenire tempestivamente, limitando i danni finanziari e preservando il più possibile il patrimonio del debitore. Inoltre, la possibilità di bloccare temporaneamente le azioni esecutive dei creditori offre un sollievo immediato, permettendo di guadagnare tempo prezioso per riorganizzare le finanze e preparare un piano di pagamento sostenibile.

Un altro vantaggio significativo è la trasparenza e la supervisione del tribunale, che garantiscono che tutte le parti coinvolte agiscano in buona fede e nel rispetto delle normative vigenti. Questo può migliorare le relazioni tra debitori e creditori, facilitando la negoziazione di accordi che siano vantaggiosi per entrambe le parti.

Cos’è l’esdebitazione?

L’esdebitazione è la cancellazione del debito non onorato. Anche se la liquidazione del patrimonio copre solo una minima parte dell’ammontare della massa debitoria, il debitore può essere esdebitato per la restante parte del piano di rientro. Questo processo può essere richiesto anche dai falliti.

Cos’è l’esdebitazione senza utilità?

L’esdebitazione senza utilità è una procedura che consente a particolari categorie di debitori sovraindebitati meritevoli di cancellare tutte le proprie pendenze, anche se i creditori non sono soddisfatti parzialmente o completamente. Il debitore deve comunque informare i creditori qualora, nei quattro anni successivi al provvedimento del giudice, ottenesse utilità tali da consentirgli il pagamento del debito in misura non inferiore al 10%.

La Procedura di Sovraindebitamento

Quali sono i passaggi fondamentali della procedura di sovraindebitamento?

  1. Verifica: Valutazione se si può accedere alla legge o se è l’unica soluzione vantaggiosa.
  2. Preparazione: Documentazione della situazione economica e patrimoniale, elenco dei debiti, patrimonio, visure in banche dati, situazione debitoria in Agenzia delle Entrate e storia bancaria degli ultimi 5 anni.
  3. Invio: Bollettino all’Organismo di Composizione della Crisi per la verifica della documentazione.
  4. Istanza: L’OCC incarica il Gestore della Crisi di fare istanza al Giudice.
  5. Approvazione del Giudice: Il Giudice può dare indicazioni ai creditori e al debitore su come procedere.
  6. Attuazione del piano: La cancellazione dei debiti avviene solo se il debitore si adegua alla procedura.
  7. Esdebitazione e riabilitazione: A piano attuato, il tutto termina con la cancellazione dei debiti non pagati.

Sovraindebitamento e Codice della Crisi

Quali sono le novità principali introdotte dal Codice della Crisi per il sovraindebitamento?

Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza, entrato in vigore per riformare e migliorare la legislazione esistente sul sovraindebitamento, ha introdotto diverse novità significative. Queste modifiche mirano a rendere le procedure più accessibili, eque ed efficienti per i debitori in difficoltà. Di seguito, analizziamo le principali innovazioni apportate dal Codice della Crisi per il sovraindebitamento.

Procedure Familiari di Sovraindebitamento

Una delle innovazioni più rilevanti è l’introduzione delle procedure familiari di sovraindebitamento. Questa nuova disposizione consente ai membri di una stessa famiglia, che condividono un’origine comune del debito e che convivono, di avviare un’unica procedura di sovraindebitamento. Questo approccio integrato riduce i costi e i tempi, evitando la necessità di avviare procedure individuali separate per ciascun membro della famiglia. È un passo importante verso una maggiore efficienza e una minore frammentazione nella gestione delle crisi debitorie familiari.

Esdebitazione Senza Utilità

Un’altra novità fondamentale è l’introduzione dell’esdebitazione senza utilità. Questa procedura permette ai debitori meritevoli, che non hanno risorse sufficienti per soddisfare i creditori, di cancellare i propri debiti. Il debitore deve tuttavia impegnarsi a segnalare qualsiasi miglioramento significativo della propria situazione economica nei quattro anni successivi al provvedimento del giudice. Questo meccanismo offre una seconda possibilità ai debitori più vulnerabili, consentendo loro di ripartire senza il peso insostenibile dei debiti pregressi.

Meritevolezza del Debitore

Il concetto di meritevolezza del debitore è stato rafforzato nel Codice della Crisi. Per accedere alle procedure di sovraindebitamento, il debitore deve dimostrare di non aver agito con dolo o frode nei confronti dei creditori. Questo significa che non deve aver nascosto beni o commesso atti fraudolenti per evitare il pagamento dei debiti. La meritevolezza è un criterio essenziale per garantire che solo i debitori che hanno agito in buona fede possano beneficiare delle procedure di sovraindebitamento.

Merito Creditizio

Il Codice della Crisi introduce il principio del merito creditizio, che punta a responsabilizzare anche i creditori. Questo principio prevede che gli istituti di credito che hanno concesso prestiti in maniera irresponsabile, non valutando adeguatamente la capacità di rimborso del debitore, possano essere penalizzati. L’obiettivo è prevenire la concessione di finanziamenti a soggetti già in difficoltà economiche e promuovere una maggiore prudenza e responsabilità nel settore del credito.

Cessione del Quinto dello Stipendio

Una delle novità introdotte riguarda la cessione del quinto dello stipendio. Questa forma di prestito, che prevede la trattenuta di una parte dello stipendio per il rimborso del debito, è ora equiparata agli altri debiti bancari. Di conseguenza, i debiti derivanti dalla cessione del quinto possono essere inclusi nelle procedure di sovraindebitamento. Con l’avvio di una procedura di sovraindebitamento, la trattenuta sullo stipendio viene bloccata, offrendo al debitore un ulteriore sollievo finanziario.

Riabilitazione del Richiedente

Il Codice della Crisi prevede che la liquidazione del patrimonio debba durare al massimo tre anni. Al termine di questo periodo, se non ci sono motivi ostativi, l’esdebitazione viene concessa automaticamente, senza necessità di una specifica domanda. Questo automatismo nella concessione dell’esdebitazione facilita il percorso di riabilitazione del debitore, consentendo una ripartenza più rapida e senza ulteriori complicazioni burocratiche.

Protezione dei Debitori con Spese Mediche e Ludopatia

Il Codice della Crisi riconosce particolari protezioni per i debitori che si trovano in difficoltà a causa di spese mediche non accessibili altrimenti o debiti contratti per ludopatia. Questo riconoscimento offre un’ulteriore tutela per chi ha contratto debiti in circostanze eccezionali e indipendenti dalla propria volontà, garantendo che tali situazioni siano trattate con la dovuta attenzione e sensibilità.

Maggiore Trasparenza e Supervisione

Infine, il Codice della Crisi migliora la trasparenza e la supervisione delle procedure di sovraindebitamento. La legge prevede una maggiore attenzione alla documentazione e alla supervisione giudiziaria, garantendo che tutte le parti coinvolte agiscano in buona fede e nel rispetto delle normative vigenti. Questo approccio non solo tutela i diritti dei debitori, ma assicura anche che i creditori ricevano un trattamento equo e trasparente.

In conclusione, le principali novità introdotte dal Codice della Crisi per il sovraindebitamento rappresentano un significativo passo avanti nella protezione dei debitori e nella gestione delle crisi finanziarie. Queste innovazioni mirano a rendere le procedure più inclusive, eque ed efficienti, offrendo una seconda possibilità ai debitori meritevoli e promuovendo una maggiore responsabilità nel settore del credito. L’introduzione delle procedure familiari, l’esdebitazione senza utilità, la valorizzazione della meritevolezza del debitore e il merito creditizio sono solo alcune delle misure che rafforzano il quadro normativo, garantendo un supporto più efficace e umanizzato per chi si trova in difficoltà economiche.

Cos’è la riabilitazione del richiedente?

Il Codice della Crisi prevede che la liquidazione duri al massimo 3 anni e che l’esdebitazione venga richiesta automaticamente alla fine di questo periodo, rendendola così automatica.

Conclusioni e Come Possiamo Aiutarti In Studio Monardo, Gli Avvocati Specializzati In Nuova Legge Sul Sovraindebitamento

La nuova Legge sul Sovraindebitamento rappresenta un passo cruciale per il sistema giuridico italiano, offrendo a privati, professionisti e piccole imprese strumenti efficaci per uscire da situazioni finanziarie critiche. Tuttavia, la complessità delle normative e la necessità di navigare attraverso procedure legali intricate rendono indispensabile il supporto di un avvocato esperto in questa specifica area del diritto. La presenza di un professionista qualificato non solo facilita la comprensione delle diverse fasi procedurali, ma assicura anche che tutte le azioni intraprese siano conformi alle leggi vigenti, minimizzando i rischi di errori che potrebbero compromettere l’esito delle procedure.

Uno degli aspetti fondamentali della nuova normativa è la possibilità di accedere all’esdebitazione, un processo che consente la cancellazione totale o parziale dei debiti non onorati. Sebbene questa sia una soluzione estremamente vantaggiosa per i debitori, il percorso per ottenere l’esdebitazione è complesso e richiede una preparazione meticolosa della documentazione e una conoscenza approfondita dei requisiti legali. Un avvocato esperto può aiutare a raccogliere e organizzare tutte le informazioni necessarie, presentare la domanda correttamente e rappresentare il debitore nelle eventuali udienze, garantendo che tutte le procedure siano seguite in modo rigoroso.

Inoltre, la legge prevede diverse procedure di sovraindebitamento, ciascuna con specifiche caratteristiche e requisiti. La liquidazione controllata del sovraindebitato, il piano del consumatore e il concordato minore sono solo alcune delle opzioni disponibili. La scelta della procedura più adeguata dipende dalla situazione specifica del debitore, dai suoi redditi, dal patrimonio e dal tipo di debiti accumulati. Un avvocato specializzato è in grado di valutare con precisione la situazione del cliente e consigliare la strategia più efficace per ottenere il massimo beneficio dalle normative. Questa consulenza personalizzata è fondamentale per evitare decisioni che potrebbero risultare svantaggiose o inefficaci.

La nuova normativa ha introdotto anche importanti novità, come la possibilità di avviare procedure familiari di sovraindebitamento e l’esdebitazione senza utilità. Queste innovazioni offrono nuove opportunità per i debitori, ma presentano anche ulteriori complessità legali. Ad esempio, per avviare una procedura familiare, è necessario dimostrare che i membri della famiglia convivono e che il sovraindebitamento ha un’origine comune. Inoltre, l’esdebitazione senza utilità, sebbene molto vantaggiosa, richiede che il debitore mantenga una comunicazione costante con l’organismo di composizione della crisi e i creditori, segnalando eventuali miglioramenti della propria situazione economica. Un avvocato esperto può assistere il debitore in questi compiti, assicurando che tutte le comunicazioni siano gestite correttamente e che il debitore adempia a tutti gli obblighi previsti dalla legge.

Il ruolo dell’avvocato è cruciale anche nella fase di negoziazione con i creditori. La possibilità di raggiungere un accordo vantaggioso dipende spesso dalla capacità di presentare un piano di ristrutturazione dei debiti ben strutturato e sostenibile. Un avvocato con esperienza in casi di sovraindebitamento sa come negoziare con i creditori, presentare le proposte in modo convincente e gestire eventuali opposizioni. Questo può fare la differenza tra il successo e il fallimento della procedura di sovraindebitamento.

La riabilitazione del debitore è un altro aspetto fondamentale della nuova legge. Dopo aver completato la procedura di liquidazione o un piano di ristrutturazione dei debiti, il debitore ha l’opportunità di ottenere la cancellazione dei debiti residui e di ripristinare la propria situazione finanziaria. Tuttavia, per raggiungere questo obiettivo, è necessario dimostrare di aver seguito tutte le procedure correttamente e di aver agito in buona fede. Un avvocato esperto può aiutare il debitore a documentare adeguatamente tutte le azioni intraprese e a presentare una richiesta di riabilitazione solida e convincente.

Infine, la consulenza legale è essenziale per prevenire eventuali complicazioni future. Anche dopo aver ottenuto l’esdebitazione, il debitore deve continuare a rispettare determinate condizioni, come l’obbligo di segnalare qualsiasi miglioramento significativo della propria situazione economica. Un avvocato può fornire assistenza continua, aiutando il debitore a comprendere i propri obblighi e a evitare azioni che potrebbero compromettere il beneficio ottenuto.

In conclusione, la nuova Legge sul Sovraindebitamento offre strumenti preziosi per affrontare e risolvere le situazioni di crisi finanziaria. Tuttavia, la complessità delle normative e delle procedure richiede una guida esperta per navigare con successo nel sistema legale. Un avvocato specializzato in sovraindebitamento non solo facilita il processo, ma garantisce anche che i diritti del debitore siano protetti e che tutte le opportunità offerte dalla legge siano sfruttate al meglio. La presenza di un professionista al proprio fianco rappresenta una garanzia di successo e di sicurezza, offrendo al debitore la possibilità di concentrarsi sulla ricostruzione della propria vita finanziaria con fiducia e serenità.

In tal senso, l’avvocato Monardo, coordina avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale nell’ambito del diritto bancario e tributario, è gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), è iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia e figura tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi).

Ha conseguito poi l’abilitazione professionale di Esperto Negoziatore della Crisi di Impresa (D.L. 118/2021).

Qui una delle testimonianze positive del lavoro dell’Avvocato Monardo, specializzato in legge salva suicidi per debiti con l’ex Equitalia, ora Agenzia Delle Entrate Riscossione.

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Giuseppe Monardo

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