Che cos’è l’esdebitazione?

Quando si può chiedere l’esdebitazione?

Quanto tempo dura la procedura di sovraindebitamento?

Queste sono domande molto importanti per tutti coloro che si trovano nella condizione di dover sanare i propri debiti con il Fisco.

Da questo punto di vista, per esdebitazione s’intende l’intera procedura di sanamento del debito fiscale da parte del contribuente.

In tal senso, l’articolo 14-terdecies della Legge n.3 del 2012, è la prima legge Italiana promulgata al fine di aiutare un soggetto debitore nella presentazione ai propri creditori di uno specifico piano di rientro in grado di fondarsi sulle concrete capacità economiche del debitore di estinguere realmente i propri debiti.

Si tratta perciò di un vero e proprio accordo formale tra le parti la cui supervisione viene gestita da un giudice e il cui obiettivo è permettere al creditore di ottenere almeno una parte del credito dovuto annullando al debitore la parte restante del debito residuale, la cosiddetta parte esdebitata.

Da questo punto di vista, per ottenere l’esdebitazione ci sono alcuni pre-requisiti da rispettare.

Prima di tutto ci si deve trovare in un effettivo stato di sovraindebimento di un debito dimostrabile.

Il secondo requisito è il non essere stato condannato per bancarotta fraudolenta o reati similari.

Il terzo requisito è che il contribuente non abbia già beneficiato di ulteriori esdebitazioni nei 10 anni prima della richiesta.

Il quarto è che non abbia sperperato la parte attiva del suo reddito.

Il quinto ed ultimo è ovviamente la necessità di attuazione una collaborazione formale e concreta con gli organi competenti producendo tutte le informazioni utili alla definizione e poi allo svolgimento della procedura.

Tale procedura si chiama “sovraindebitamento” e la la legge n.3 del 27 gennaio 2012 entrata in vigore il 29 febbraio 2012, introduce la cosiddetta crisi da sovraindebitamento.

Da questo punto di vista, il soggetto debitore può accedere a tre procedure ben definite:

La prima, riservata al consumatore, è il cosiddetto piano di ristrutturazione dei debiti.

La seconda, riservata al professionista, all’imprenditore minore, all’imprenditore agricolo e alle start-up innovative.

La terza invece è la liquidazione controllata del debitore.

E non ci deve essere solo una semplice insolvenza ma un serio stato di difficoltà, anche in prospettiva.

I soggetti debitori possono essere sia cittadini privati e soggetti non fallibili che anche imprenditori commerciali che non hanno i requisiti per usufruire della legge per il fallimento, professionisti, società professionali, lavoratori autonomi, start up innovative. artisti, imprenditori agricoli e tutti gli enti privati non commerciali.

Alla legge 3 del 2012 si è poi aggiunta la legge n. 155/2017 che ha specificato tutte le categorie che secondo l’ordinamento italiano non sono assoggettabili al fallimento.

L’esdebitazione avviene sempre a seguito di un provvedimento del Giudice che deve omologare il piano di rientro.

Una volta fatto, tutte le procedure esecutive attivate dai creditori si estingueranno e i debiti assunti nel periodo antecedente la procedura diverranno non esigibili.

L’esdebitazione comprende anche l’esposizione debitoria nei confronti del fisco, compresi quelli che sono i debiti IVA e permette l’estinzione anche di precedenti pegni ed ipoteche.

Per ottenere l’esdebitazione, il contribuente dovrà avvalersi di un O.C.C., un organismo di composizione della crisi di sovraindebimento, con un gestore della crisi formalmente accreditato in grado di aiutarlo.

Quanto tempo può durare una classica procedura di sovraindebitamento?

In media dai 2-3 mesi fino ai 6-7 mesi in casi più complessi.

Da questo punto di vista, se ti trovi in una condizione fiscale in cui è consigliabile usufruire della Legge sul Sovraindebitamento contatta l’avvocato Monardo.

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